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Sensibilità Chimica Multipla. I medici si aggiornino di più

di Ester Lupo

22 MAG - Gentile direttore,
vorrei rispondere a quanto dichiarato dal Dott. Domenico Della Porta (Presidente Osservatorio Nazionale Malattie Occupazionali e Ambientali Università degli Studi di Salerno) su Quotidiano Sanità, in merito al convegno sulla Sensibilità Chimica Multipla tenutosi a Salerno il 2 maggio 2018. La Sensibilità Chimica Multipla detta anche MCS, è una patologia immuno-neurotossica infiammatoria di origine ambientale.
 
E' riconosciuta in Italia solo in alcune regioni, a differenza di altre nazioni come la Germania, l'Austria, la Spagna, la Danimarca, il Canada, il Giappone, anche in USA, in Australia, dove è stata riconosciuta sui relativi territori, come patologia di natura organica. In USA l'Istituto Nazionale della Salute dichiara che il 5% della popolazione è affetto da MCS.

Codificata come ICD 10, anche l'OMS la identifica sotto il codice J68.9, non come Sensibilità Chimica Multipla, ma inserita come disturbo respiratorio non specificato in relazione ad agenti chimici, gas, fumi, vapori. Nel 2012 l'Italia è stata sollecitata due volte a riconoscere la sindrome da ipersensibilità chimica dalla Comunità Europea, ma il Ministero della Salute si rifiuta di recepire la disposizione comunitaria, non concedendo ai malati alcuna assistenza sanitaria, nè terapie adeguate. Sottolineo che già da quarant'anni la MCS si cura in USA, in UK e adesso anche in Spagna, con successo. Nella nostra penisola invece, si continua a morire per le conseguenze che porta la MCS.

Il corteo dei sintomi accusati da chi è affetto dalla sindrome chimica è ampio in quanto la malattia è multifattoriale e multiorgano. Cito il Prof Giancarlo Ugazio, Professore Emerito di Patologia Generale presso l’Università di Torino dal 1976 al 2007, autore di 225 pubblicazioni scientifiche, il quale afferma che il malato di MCS è "l'emblema della biodiversità". Infatti, anche per il prof. Ugazio, "Medico non pentito e non in vendita", così lui si definisce, che ha redatto il "Compendio di Patologia Ambientale", l'MCS la considera una "rivelazione", come riporta nel suo studio dedicato alla SindromeGli altri capitoli sono su questo sito.

I malesseri accusati da chi soffre di MCS, spesso si confondono con altri patologie vicine alla Sensibilità Chimica Multipla, le più frequenti tra queste sono l'allergia o in alcuni casi viene scambiata per diverseforme psichiatriche, stati d'ansia e attacchi di panico. Alla base dello scatenamento delle due patologie, MCS e allergia, ci sono meccanismi differenti che ledeterminano, nonostante si manifestano con sintomi molto simili. La maggior parte dei malati riferisce quasi sempre un'esposizione acuta e/o prolungata a una o più sostanze chimiche tossiche, prima dellacomparsa della sindrome chimica.

Numerosi studi validi sulla Sensibilità Chimica Multipla, sono stati condotti da medici indipendenti che attestano l'organicità della sindrome, escludendone l'origine psichiatrica. Questi studi sono stati realizzati in vari paesi del mondo, compresa l'Italia, come è avvenuto all'Istituto IDI di Roma e al Policlinico Umberto I, di Roma.

I lavori scientifici più recenti svolti nel 2015/2016 al Policlinico Torvergata di Roma, dal Prof. Giuseppe Genovesi, Endocrinologo, Immunologo e Psichiatra al Policlinico Umberto I di Roma, e colleghi del Policlinico di Torvergata, mostrano i risultati della PET cerebrale eseguita su due gruppi di persone, uno affetto da MCS e l'altro gruppo di persone sane. E' stato iniettato a tutti i soggetti coinvolti nella ricerca il glucosio radiomarcato, una sostanza utile ad osservare l'attività metabolica del cervello.

Dalla pubblicazione è emerso che, nella prima fase dello studio, il glucosio radiomarcato si è distribuito nel cervello in modo uniforme e omogeneo, in entrambi i gruppi(sani e malati) esposti ad una emissione di ossigeno al 28%, privo di profumazione. Nella seconda fase della ricerca, i due gruppi sono stati esposti ad una emissione d'aria con essenza di vaniglia. Da questa seconda prova è stato evidenziato che il gruppo dei volontari sani ha avuto una distribuzione uniforme della soluzione glucosata radiomarcata nelle aree olfattive. A differenza, il gruppo dei volontari affetti da MCS ha avuto una riduzione significativa dell'assorbimento della soluzione glucosata radiomarcata accompagnata da una distribuzione disomogenea della sostanza iniettata.

Dallo studio, quindi, si evince una chiara situazione di neurotossicità che esclude qualsiasi moventepsichiatrico nell'insogenza della Sensibilità Chimica Multipla.

Riporto la letteratura scientifica degli studi:
- Involvement of Subcortical Brain Structures During Olfactory Stimulation in Multiple Chemical Sensitivity. Alessandrini M, Micarelli A, Chiaravalloti A, Bruno E, Danieli R, Pierantozzi M, Genovesi G, Öberg J, Pagani M, Schillaci O. Brain Topogr. 2016 Mar;29(2):243-52. doi: 10.1007/s10548-015-0453-3. Epub 2015 Oct 5. PMID:26438099
- Cortical activity during olfactory stimulation in multiple chemical sensitivity: a (18) F-FDG PET/CT study. Chiaravalloti A, Pagani M, Micarelli A, Di Pietro B, Genovesi G, Alessandrini M, Schillaci O. Eur J Nucl Med Mol Imaging. 2015 Apr;42(5):733-40. doi: 10.1007/s00259-014-2969-2. Epub 2015 Feb 18. PMID:25690545

Faccio notare che la situazione genetica di base e i danni causati dall'inquinamento ambientale a livello epigenetico, la ridotta funzionalità enzimatica dovuta ai polimorfismi, sono verificabili sulla stragrande maggioranza dei malati di MCS e che gli stessi soggetti che soffrono la condizione morbosa spostandosi in montagna, ad alta quota, hanno una riduzione significativa della sintomatologia accusata, a differenza di quanto accade in città o nelle zone agricole inquinate. 
 
Ci dobbiamo anche chiedere come mai questi malati ai quali spesso è attribuita erroneamente la connotazione psichiatrica, trasferendosi in luoghi non inquinati hanno una importante regressione dei sintomi e dei malesseri patiti. Allontanandosi dai luoghi inquinati la MCS in molti casi sembrerebbe risolversi, per poi ricomparire quando il malato si sottopone a nuove e ripetute sollecitazioni chimiche.

Dunque, la definizione "idiopatica" riferita alla Sensibilità Chimica Multipla è impropria, data la recente letteratura scientifica. Le cause sono evidenti e riconducibili alle esposizioni tossiche, quindi non sono sconosciute.

Concludo invitando i medici ad arricchire ulteriormente il loro bagaglio culturale, con una buona lettura degli studi prodotti su questa sindrome e a partecipare ai convegni e ai corsi di aggiornamento organizzati dalle associazioni che si occupano di MCS.

Lupo Ester
Associazione A.N.Chi.Se. Onlus

22 maggio 2018
© Riproduzione riservata

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