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Per le cure dentarie seguire il modello dell’Europa del Nord e puntare sulla prevenzione

di Giuliano Nicolin

24 GIU - Gentile direttore,
é notizia di qualche giorno fa che in Veneto sta per arrivare “il dentista gratuito”. Il governatore Luca Zaia sembra aver trovato i fondi per realizzare quanto aveva promesso in campagna elettorale: un contributo per permettere di erogare cure dentarie gratuite ai meno abbienti. Volendo dar credito ai buoni intenti del governatore si può esprimere apprezzamento per l’attenzione dimostrata nei confronti dei cittadini in merito alle difficoltà per poter accedere alle cure dentali, ma sembra ancora un intervento “spot”. Intervento poi che non ha coinvolto chi queste cure le eroga sul territorio, se non i circa 63 studi odontoiatrici accreditati in tutta la regione, che verranno dotati di un “budget” di 50.000,00€ per aiutare questi cittadini.

Ovviamente si è dedicata maggior attenzione alle fasce deboli (disoccupati, titolari di assegni sociali e di pensione minima, i loro familiari e per i redditi fino a 29.000,00€), compreso un contributo di 200,00€ per ogni dentiera. Questo in verità va ad aggiungersi ai Lea nazionali.

Peccato che un buon intento venga svilito da una clamorosa svista, insita nelle promesse elettorali, cioè quella di non fare programmi a lungo tempo e non interpellare coloro che, trattandosi di odontoiatria, la praticano tutti i giorni sul territorio.

La prima riflessione riguarda la discriminazione che questo contributo porta tra i cittadini. Poichè l’accesso alle cure odontoiatriche oggi è difficoltoso non solo per le categorie indicate nel programma, ma per gran parte della popolazione. Questo tipo di intervento ha tempi e capacità di coinvolgimento estremamente limitati e forse darà a pochi la possibilità di ricevere cure d’urgenza e nulla più.

Forse qualcuno avrebbe dovuto far presente che la prevenzione è l’unica vera risposta a lungo termine per ridurre la necessità di ricorrere all’odontoiatra e ha costi sostenibili nel tempo. Basterebbe copiare i paesi del Nord Europa e andare a vedere le ricadute non solo sulla salute degli assistiti, ma sulle casse del Servizio sanitario nazionale.

Come spesso accade servirebbe affrontare anche il problema dal punto di vista culturale, perchè di questo si tratta, coinvolgendo le scuole e gli operatori sanitari interessati. Forse andrebbe affrontato l’aspetto dei costi delle cure dentali, cure di qualità, che potrebbero essere erogate anche dagli studi privati se si togliessero orpelli burocratici che incidono sui costi di quest’ultime e non sulla loro efficacia, permettendo inoltre, come da tempo richiesto dalle organizzazioni di categoria, di aumentare le agevolazioni fiscali per i pazienti.

Bisognerebbe esercitare un’accurata valutazione sull’operato di alcuni centri low cost, sul tipo di pubblicità da questi proposta e sulle cure erogate. A Mestre ad esempio vi è una costante crescita di cause per lavori mal eseguiti che rasentano spesso il reato di lesioni personali. Pazienti che hanno sottoscritto finanziamenti da cui non possono recedere e che impediscono loro qualsiasi possibilità di rimediarvi.
 
Insomma ogni iniziativa finalizzata a consentire l’accesso ad un numero sempre maggiore di concittadini a cure e cure di qualità, non dovrebbe essere limitata a fasce ridotte di cittadini, lasciando tutti gli altri esclusi da qualsiasi forma di sostegno o copertura e costretti a ricorrere a servizi di cura occasionali.
 
Rivolgo quindi un invito al governatore affinchè ci permetta di intervenire seriamente e da competenti, di aiutarlo a provare a fare qualcosa di concreto e sostenibile sfruttando le nostre competenze ed il senso civico che da sempre ci accompagna nel lavoro di ogni giorno.
 
Giuliano Nicolin
Presidente della Commissione albo odontoiatri di Venezia

24 giugno 2018
© Riproduzione riservata

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