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Sui Medici d’Emergenza dal Dl Semplificazoni solo un palliativo

di E. Spina, S. Guicciardi, A. Asrow

23 GEN - Gentile direttore,
gli Specialisti MEU (in Medicina d’Emergenza-Urgenza) si schierano al fianco dei loro colleghi specializzandi, che hanno fatto sentire la loro voce in merito alla recente proposta della maggioranza di governo che permetterebbe a medici non specialisti di partecipare a concorsi per lavorare in DEA/PS. Pochi giorni prima anche SIMEU (Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza) si era espressa nel merito per mezzo del suo Presidente Francesco Rocco Pugliese con una dichiarazione che condividiamo appieno.
 
La gravità della proposta contenuta nell’emendamento sta soprattutto nell’assenza di soluzioni a lungo termine ai problemi che cronicamente affliggono il nostro settore e che hanno portato alle emergenze attuali, problemi già denunciati in una lettera lo scorso ottobre e che Valerio Stefanone, presidente CoSMEU, ha così bene riassunto.
 
Perciò condividiamo ogni singola parola del loro comunicato, che riportiamo integralmente:
 
Abbiamo appreso a mezzo stampa che la maggioranza di Governo ha presentato una proposta per permettere ai medici che abbiano maturato almeno quattro anni di esperienza in area di emergenza-urgenza negli ultimi dieci, di accedere, anche in assenza di diploma di specializzazione, ai concorsi per la Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza.
 
Leggiamo la notizia con frustrazione, delusione, rammarico e rabbia, ma non con sorpresa.
La frustrazione nasce dal fatto che mille parole siano cadute nel vuoto, inascoltate.
Dopo aver evidenziato per anni le criticità nel settore dell’emergenza, quest’estate avevamo inviato al Sottosegretario alla Salute Prof. Bartolazzi una serie di proposte per migliorare la situazione di carenza cronica, poi riprese anche da un nutrito gruppo di colleghi su Quotidiano Sanità.

 
Nonostante una prima risposta possibilista, i fatti hanno drasticamente smentito le buone intenzioni: ancora una volta è stata avanzata una soluzione una tantum che sana l’esistente e non aspira al raggiungimento di soluzioni strutturali di qualità per il paziente.
 
Per rendersi conto del quadro di carenze drammatiche di figure specialistiche per l’emergenza-urgenza e in presenza di stime catastrofiche, vogliamo ricordare che la scuola di specializzazione in medicina d’emergenza-urgenza esiste solo dal 2008-2009 e a partire dal 2014 sono stati immessi sul mercato del lavoro circa 300 specialisti addestrati specificatamente a gestire le urgenze e le emergenze, sia all’interno dell’ospedale che sul territorio, a fronte di circa 2800 Anestesisti e 1600 Chirurghi Generali.
 
Nonostante alcuni incrementi, il finanziamento nell’ultimo concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina d’emergenza-urgenza è stato di soli 162 contratti ministeriali: un numero del tutto insufficiente, anche nel caso di un sistema a regime, considerando che sul territorio nazionale sono presenti 844 PS/DEA, di cui 513 di base e 331 ad alta complessità e 76 centrali operative di emergenza territoriale con sedi di automediche/ambulanze medicalizzate/elisoccorso.
 
Sicuramente la situazione che l’attuale Governo ha ereditato è il frutto di un decennio di una politica miope sia delle Istituzioni centrali che locali. L’adozione di soluzioni inadeguate, stabilmente provvisorie, e la contemporanea assenza di provvedimenti strutturali, di fatto, rende però gli attori attuali allo stesso modo responsabili.
 
Sappiamo che qualcuno potrà obiettare che, proprio perché il problema della carenza degli specialisti nei PS è reale e improcrastinabile, occorre intanto attivarsi anche con soluzioni immediate e temporanee.
 
Ci teniamo però a sottolineare una cosa: attualmente, sono 28 le specialità che garantiscono la possibilità di essere assunti come medici di Pronto Soccorso, eppure si denuncia una cronica assenza di candidati ai concorsi e una fuga sistematica di coloro che già lavorano nei PS.
 
Nessuno si chiede il perché?
 
Come già espresso in precedenza, la risposta sta a valle dell’intera filiera formativa: condizioni di lavoro massacranti, assenza di una remunerazione in proporzione al carico di lavoro (fino a 6-8 notti al mese, festivi e superfestivi compresi), mancanza di sbocchi universitari e di altri ambiti di carriera.
 
L’emendamento al DL Semplificazioni prova a tamponare l’emergenza sfruttando le condizioni critiche raggiunte, ma continua a ignorare deliberatamente interventi strutturali che mirino ad aumentare la qualità del lavoro: facendo ciò, si mortificano sia coloro che si sono avviati in un percorso di formazione mai davvero valorizzato, sia coloro che per anni hanno lavorato senza specializzazione e che accetteranno le attuali condizioni contrattuali, da cui tutti fuggono, pur di stabilizzarsi.
 
Ciò che viene proposto penalizza inoltre il merito: quale incentivo avrebbe il neolaureato a specializzarsi e ad acquisire specifiche competenze? Perché mai partecipare ad un concorso altamente selettivo, trasferirsi in un’altra città, spesso in un’altra Regione, per frequentare una scuola di specializzazione impegnativa, di cinque anni, che richiede sacrificio ed abnegazione?
 
Quale cittadino si sentirebbe tranquillo a farsi operare da un medico non specializzato in chirurgia?
 
Chi si sottoporrebbe a coronarografia praticata da un medico non specializzato in cardiologia?
 
E allora perché in Pronto Soccorso dovrebbe essere differente?
 
Non vogliamo mancare di fiducia nei confronti dei Colleghi che non hanno avuto negli anni la possibilità di formarsi: anche loro sono vittime di politiche lavorative e di programmazione dissennate.
 
La nostra è una riflessione di sistema, che punti a tutelare la Salute dei Cittadini, che esigono professionisti di alto livello specie in un contesto delicato come le emergenze, e a valorizzare appieno un sistema formativo ancora in sviluppo.
 
Ancora una volta, dunque, chiediamo a gran voce la necessità di intervenire prioritariamente garantendo:
 
Il miglioramento qualitativo delle condizioni lavorative, per rendere appetibile e valorizzare la figura del medico dell’emergenza-urgenza, caratterizzata da un elevato carico di lavoro e di responsabilità, mediante un incremento della retribuzione e il riconoscimento dello stato di “lavoro usurante”, che permetterà di beneficiare di tutele specifiche.
 
Un aumento adeguato del numero di contratti di formazione in medicina d’emergenza-urgenza; se davvero l’esecutivo volesse risolvere questo problema dovrebbe fornire ALMENO quattromila borse in medicina d’emergenza-urgenza nei prossimi 5 anni (800 all’anno), in accordo alle stime effettuate sulle necessità future.
 
Soluzioni come quella proposta dall’emendamento al DL Semplificazioni sono solo blandi palliativi, e non possono che essere temporanee e provvisorie, limitandosi categoricamente ad un contesto eccezionale di cui le istituzioni devono farsi carico in maniera strutturale.
 
Siamo a disposizione per un confronto plurale e condiviso per discutere ulteriori soluzioni pratiche per la risoluzione delle attuali e future criticità della medicina d’emergenza-urgenza, con l’obiettivo ultimo di tutelare il diritto alla salute dei Cittadini e la qualità del percorso formativo di tanti giovani colleghi.
 
Valerio T. Stefanone
Presidente Nazionale CoSMEU
 
Sottoscrivono:
 
Emanuele Spina
Presidente Nazionale Segretariato Italiano Giovani Medici
 
Stefano Guicciardi
Presidente Nazionale FederSpecializzandi
 
Dott.ssa Alexandra Asrow
ACEP Italian Ambassador
 
Gli Specialisti in Medicina d’Emergenza-Urgenza
Nicola Bacciottini, Stefano Geniere Nigra, Matteo Borselli, Giacomo Magagnotti, Federica Stella, Stefano Sartini, Ombretta Cutuli, Stella Ingrassia, Maria Teresa Spina, Efrem Colonetti, Alessandro Coppa, Alessandro Marinosci, Paola Buzzi, Daniele Orso, Andrea Duca, Nicola Fanton, Francesco Cugini, Simona Gualtieri, Marta Fedele, Elena Vecchiato, Lorenzo Iogna Prat, Annalisa Deiana, Lorenzo Clinaz, Davide Lison, Mario Dettori, Claudio Poggioni, Mariangela Mariani, Enrico Torelli, Sofia Bigiarini, Sonia Vicidomini, Alessia Fenu, Gabriele Viviani, Roberta Virtuani, Daniela Forno, Aurelia Guzzo, Elisa Guerrini, Chiara Donnini, Alessandro Bottani, Caterina Grifoni, Paolo Carbone, Francesca Fossati, Simone Bianchi, Alessandro Lamorte, Marco Greco, Chiara Serena Gori, Teodoro Marcianò, Federico Bulletti, Giulia Marullo, Alessandro Becucci, Leopoldo Benetello, Daniela Baldo, Giulia Cremonesi, Marina Buda, Luca Pigozzi, Elisabetta Sarcoli, Cristina Sorlini, Stefano Parlamento, Costantino Cossu, Davide Lucchesi, Pamela Spagnolo, Pier Nicola Korinthios, Laura Sini, Francesca Ilaria Teofilo, Stefania Dessì, Luigi Bolognani, Serena Gramaccini, Barbara Sanna, Sara Mascia, Yuri Mariannini, Serena Marra, Francesco Panizzardi, Chiara Marazzi, Marina De Roia, Laura Pagani, Lorenza Spaggiari, Danilo Benedetto, Fabia De Lazzari, Alessia Garramone, Irene Paoli, Caterina Compostella, Gabriella Cicenia, Giuseppe Bontà, Stefano Pigati, Beatrice Tamagnini, Michela Giovanelli, Cristina Marosi, Valentina Donelli, Elio Antonucci, Riccardo Voza, Pier Vito Zocchi, Irene Ciullo, Serena Riva, Luca Bonacchini, Elisa Conti, Alessandro Jachetti, Alice Congia, Daniela Grisanti, Alazar Ghirmay, Andrea Segalini, Francesco Luppi, Valeria Donati, Marcello Baraldi, Ivan Comelli, Marco Bonzano, Patrizia Argiolas, Francesca Donati, Maria Grazia Veglio, Valentina Virga, Paola Campodonico, Cristina Bongiovanni, Alberto Peretti, Tiziana Battista, Loredana Ruiu, Alessio Maroccia, Federico Germini, Matteo Gavinelli, Albina Palma, Niki Amadori, Anna Bertin, Paola Magnani, Giulia Gagliano

23 gennaio 2019
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