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Deontologia medica. Ripartiamo dalle 100 tesi per rinnovarla

di Laura Pacifici e Maria Gabriella Buzzi

08 MAR - Gentile direttore,
abbiamo letto con grande interesse l'articolo di Pierantonio Muzzetto perché ci invita a riflettere una volta di più sul problema deontologico. Sicuramente nei confronti della crisi della professione medica, abbiamo già assistito a due eventi maggiori: la proposta di riforma della deontologia elaborata dall’ordine dei medici di Trento, al termine di un incredibile lavoro collettivo, e le 100 tesi promosse dalla Fnomceo per dare luogo ad una discussione corale al fine di organizzare gli stati generali (v. “Le 100 tesi per gli Stati Generali della professione medica. Solo filosofia? Ben venga!”, G, Delvecchio, Quotidiano Sanità, 18.02.19).

Muzzetto non le cita poiché probabilmente le ha interiorizzate, ma auspichiamo che, come tutti noi, ritenga necessario ripartire da esse, anche in considerazione dello sforzo titanico di Anelli, impegnato in un impegno riformatore senza precedenti. 

È verisimile che tutti i medici condividano la preoccupazione per un futuro complesso ed incerto ma non crediamo che semplificarlo, come fatto da Bussetti, lo renda di più accessibile comprensione.

È auspicabile  che tutti i medici condividano le preoccupazioni profonde che sono a monte della strategia Fnomceo compresa  la necessità  come ha detto Trento al massimo livello di elaborazione culturale, e a più riprese il presidente Anelli, di ripensare la deontologia, che riguardano un futuro complesso ed incerto della nostra professione  e che quindi non cedano ai conservatorismi, alle apologie  delle cose andate male, alla riproposizione di codici ormai inadeguati nel modello nelle impostazioni e nelle tematiche. 

Un futuro complesso per la necessità di definire obiettivi chiari e una conseguente assunzione di responsabilità. Un esempio. Muzzetto dice:" ...l'etica del bisogno che di fatto va sostituendo la visione paternalistica sul paziente/ persona debole. " E ancora: " ... una riaffermazione di ruolo che passa attraverso la sublimazione del principio del rapporto fra medico e paziente e della riconquista della fiducia. In questa logica ci si richiama ai rapporti esistenti fra il curare, il come farlo e attraverso quale principio, o principi, farlo. Ma che si deve confrontare col problema di fondo: quanto si riesca a coniugare la medicina umanizzata con la precision therapy o tailoring therapy e queste, a loro volta, con le risorse, aprendo un ulteriore problema di vera politica sanitaria applicata."

Quella che viene definita "alleanza tra medico e paziente" deve essere ulteriormente ragionata nel suo reale significato. Muzzetto afferma che è necessaria la riconquista della fiducia nel medico, ma non spiega o non tenta di comprendere perché tale fiducia sia andata perduta.
Riteniamo che in parte tale perdita di fiducia sia proprio da riferirsi all'eccessiva adozione del principio errato "1 vale 1". Il Medico non vale quanto il Paziente e il Paziente non vale quanto il Medico. Essi sono due entità distinte, ciascuno con i valori della propria posizione.

L'alleanza andrebbe riproposta come dibattito e non come accordo. La compliance e aderenza non sono la stessa cosa. La prima implica un concetto di obbedienza, la seconda di integrazione. Su questa ultima dovrebbe basarsi la alleanza medico-paziente che oggi viene invece, a nostro avviso, considerata una modalità al ribasso del valore della professione medica tendente a quanto il paziente vuole sentirsi dire.

Naturalmente il Medico si trova nella posizione di dover a volte “imporre” procedure/trattamenti e tale "imposizione" viene accettata con difficoltà dal paziente sempre più edotto ma mai veramente consapevole.

E questo equivoco sociale si protrae da troppo tempo, ed è necessario trovare una soluzione per chiarirlo. Ripartiamo quindi dalle 100 tesi per la costruzione di una deontologia rinnovata. In una ritrovata fiducia reciproca, nella limpidezza del dialogo fra medico e paziente.
 
Dott. Laura Pacifici
Former head of health and social-care Dept. IFRC for South Asia 
 
Dott. Maria Gabriella Buzzi
Neurologist
Headache Centre and Post-coma Unit
IRCCS Fondazione Santa Lucia

08 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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