Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 25 APRILE 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

Il reddito di cittadinanza? Una grande occasione sprecata

di Paolo Siani

21 MAR - Gentile Direttore,
il reddito di cittadinanza è legge. Ma nel provvedimento c’è scarsa attenzione alla povertà minorile, che rappresenta il fenomeno più preoccupante all’interno del grande tema della povertà in generale, nonostante i nostri sforzi per rimediare ad una grave mancanza. La scala adottata dal reddito di cittadinanza, invece, attribuisce un peso doppio a un adulto rispetto a un bambino (0,4 contro 0,2). La scala, inoltre, non cresce più quando il parametro utilizzato arriva a 2,1 (ad esempio due adulti e due minorenni, o tre adulti e un minorenne).

I bambini e i ragazzi costituiscono poco meno di un quarto di tutti i poveri assoluti. Il 5% di famiglie in povertà assoluta non ha figli, mentre le famiglie in povertà assoluta con un figlio raggiungono il 9% e con tre figli il 15,4%. Dieci anni fa erano gli anziani ad essere più in difficoltà, oggi al contrario sono i minori di 18 anni i più colpiti dalla povertà assoluta. Attualmente la quota di individui assolutamente poveri cresce al diminuire dell’età.

Oggi più che mai è necessario rafforzare la rete di intervento sociale ed educativa. Questa è la vera infrastruttura di cui il nostro Paese ha bisogno, e i fondi per l’infanzia dovrebbero essere considerati, in Italia così come in Europa, non come una spesa ma come un investimento indispensabile per lo sviluppo, come ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice del programma Italia Europa di Save the Children.  Come sperimentato in molti Paesi e con un buon successo, il contributo economico dovrebbe essere accompagnato da buone pratiche, ad esempio la frequenza di un asilo nido di qualità per tutti i bambini poveri, scuole aperte tutto il giorno nelle aree di maggior disagio e programmi di sostegno alla genitorialità.

Nascere in un territorio mal governato, ad alta densità criminale, e/o a bassa densità educativa rende un bambino povero anche se a casa arriva il reddito di cittadinanza. La malattia mentale dei genitori, la violenza, il conflitto fanno più male della povertà. La deprivazione affettiva o quella educativa sono più pervasive, più tossiche, più difficilmente contrastabili, e danno i loro effetti più a lungo termine. Inoltre l’importo del reddito di cittadinanza riservato a chi è in affitto è lo stesso qualsiasi sia la numerosità della famiglia, come se all’aumentare del numero dei componenti non ci fosse bisogno di più spazio.

Il provvedimento inoltre non prevede né che alle mamme siano offerte opportunità formative in modo che, una volta che il bambino abbia raggiunto i 4 anni, le stesse siano eventualmente pronte ad entrare nel mercato del lavoro, né che a mamme e bambini possano essere offerti servizi di cura, socializzazione, sostegno alla genitorialità.

Infine, è previsto che anche i genitori di bambini dai quattro anni in su siano disposti ad accettare un lavoro anche a 250 chilometri di distanza da casa, come per tutti gli altri, senza aver considerato di chi si occuperà di questi bambini nelle giornate di assenza dei genitori da casa. Si poteva, almeno, ridurre la distanza a 50 km.

Non aver dato il giusto peso alla povertà minorile e quindi non riuscire a interrompere il circuito della povertà fa sì che l’esclusione e la marginalità si perpetueranno di generazione in generazione con esiti in ambito sanitario (maggiore rischio di malattia e di morte), in ambito scolastico e formativo (minore accesso alla conoscenza, ridotte performance di apprendimento), in ambito lavorativo (minore qualificazione, lavori usuranti sottopagati), in ambito sociale (marginalità, devianza, povertà).

In definitiva, potevano essere fatte alcune modifiche nell’ottica di migliorare un provvedimento con un enorme impegno economico che cerca di contrastare la povertà, la vera “malattia” del nostro Paese. Il dubbio e il rammarico è che si stia sprecando una grande occasione.
 
Paolo Siani
Pediatra e Parlamentare PD 


21 marzo 2019
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy