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Perché non ci convince la nomina della professoressa Licitra a direttore scientifico del Cnao

di Stefano M. Magrini

31 MAR - Gentile Direttore,
l’Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia Clinica (AIRO), la Società Scientifica che rappresenta gli oncologi radioterapisti italiani, manifesta la sua profonda preoccupazione per le scelte recentemente operate dalla governance del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) di Pavia in merito alla direzione scientifica dell’Ente.
 
Si apprende infatti dalla stampa che il Consiglio di indirizzo dell’Ente, vigilato dal Ministero della Sanità, cui partecipano IRCCS di diritto pubblico quali l’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Milano, il Policlinico S. Matteo di Pavia, l’Ospedale Maggiore Policlinico, la Fondazione di diritto privato IEO (tutti di Milano) e la Fondazione TERA di Novara, ha deciso di nominare Direttore Scientifico dell’Ente la Prof.ssa Lisa Licitra, professore associato di oncologia medica presso l’Università di Milano e direttore della Oncologia medica 3 dell’INT di Milano (dedicata esclusivamente al trattamento farmacologico dei tumori del distretto testa-collo).
 
Appare quantomeno sorprendente la nomina di un oncologo medico, che si è occupato in tutta la sua carriera professionale e scientifica del trattamento farmacologico dei tumori della testa e del collo, alla direzione scientifica di un Ente elettivamente destinato alla ricerca e al trattamento radioterapico delle neoplasie di molti diversi distretti, incluse le neoplasie pediatriche.
 
Si osserva fra l’altro che l’attitudine alla multidisciplinarietà è caratteristica costitutiva della professionalità degli oncologi radioterapisti italiani, chiamati a discutere i programmi terapeutici di tutte le neoplasie con gli altri specialisti di area chirurgica e medica, anche perché il trattamento radioterapico fa parte da solo o in associazione del 40% dei trattamenti con finalità curativa ed interessa il 60% dei pazienti neoplastici.
 
Ciò per rimarcare che la visione globale del panorama scientifico oncologico e l’attitudine alla collaborazione con altri specialisti sono patrimonio comune degli oncologi radioterapisti. L’impiego della radioterapia in associazione con i più moderni farmaci oncologici a valenza immunologica, ad esempio, è stato reso possibile da studi pionieristici promossi da oncologi radioterapisti, così come quello, per fare un altro esempio, delle combinazioni di terapia target e radioterapia nei tumori della testa e del collo.
 
Non si comprende quindi il motivo per cui, nonostante la disponibilità di tanti medici, ricercatori, professori universitari e scienziati qualificatissimi di ambito radioterapico, italiani ed europei, si sia voluta evitare una scelta coerente con la mission del CNAO: quella della ricerca e della cura in ambito di oncologia radioterapica.
 
Il Prof. Vago, attuale Presidente della Fondazione CNAO, forte della sua pluriennale esperienza scientifica e accademica, anche come Rettore, avrebbe certo potuto bandire una call per manifestazioni di interesse al ruolo che, siamo certi, avrebbe permesso di ottenere autorevoli candidature di oncologi radioterapisti a livello italiano ed europeo, specie se, come si legge dalle dichiarazioni alla stampa, l’impegno richiesto al Direttore scientifico sarà di due giorni a settimana. Una procedura competitiva di tale natura avrebbe avuto, fra l’altro, il pregio della trasparenza delle scelte.
 
Preciso, ad evitare possibili illazioni, che chi scrive ha il massimo rispetto per il curriculum scientifico e professionale della Prof.ssa Licitra, con la quale ha personalmente collaborato in molte occasioni scientifiche e di ricerca clinica; le osservazioni qui espresse non riguardano minimamente problematiche personali, ma sottolineano esclusivamente questioni di opportunità ed efficacia: scientifiche, di ricerca, assistenziali, organizzative.
 
Lo CNAO è una struttura scientificamente avanzata, che è costata e costa molto alla mano pubblica e che deve perciò garantire un ritorno scientifico adeguato. AIRO ritiene che questo obiettivo possa essere raggiunto al meglio inserendo questa struttura in una più vasta rete oncologica radioterapica, aprendola alla collaborazione con altri qualificati Centri di radioterapia, in misura molto maggiore di quanto non accada al presente, per consentire una più rapida produzione di robuste evidenze scientifiche.
 
A tal fine, la necessità che alla Direzione scientifica dell’Ente sia posto un oncologo radioterapista ci pare di solare evidenza.  AIRO si è sempre dichiarata disponibile alla collaborazione con CNAO e ha fornito attività di consulenza al massimo livello, quando richiesta dalla Fondazione; la nostra Società è tutt’ora pienamente disponibile a tutte le forme di collaborazione che si ritengano opportune.
 
Ci auguriamo pertanto che la decisione presa dal Comitato di indirizzo sia riconsiderata, anche tenendo conto del fatto che la annunciata nascita di nuovi Centri per radioterapia con fasci di protoni in Istituti di diritto privato -e non solo- rende importante garantire che le strutture pubbliche di maggiore prestigio siano in grado di essere competitive e funzionino da benchmark dal punto di vista della valenza scientifica, della ricerca delle evidenze e della appropriatezza.
 
Stefano M. Magrini
Presidente Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia Clinica (AIRO)

31 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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