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Il presidente Ceriscioli e quei numeri farlocchi sulle assunzioni

di Elsa Frogioni

07 APR - Gentile direttore,
gli infermieri delle Marche si sentono profondamente presi in giro dalle dichiarazioni del Governatore Ceriscioli. I dati che riguardano le assunzioni di personale sono farlocche. Dove sono le 1200 unità di personale in più dal 2015? Certamente le stabilizzazioni non sono da conteggiare nelle risorse aggiuntive. In realtà osserviamo un depauperamento progressivo del personale, specialmente quello infermieristico. In ASUR are vasta 2 la situazione è drammatica il turn-over del personale non è più garantito da oltre un anno, le nostre stime evidenziano una mancanza di circa 140 unità infermieristiche nelle dotazioni degli organici.
 
Gli ospedali di Jesi, Fabriano e Senigallia, quelli di Comunità territoriali, le Residenze Sanitarie Assistite e gli Hospice sono in estrema sofferenza. Il personale impiegato nelle turnazioni h. 24 è stato ridotto, molti i servizi e reparti con un solo infermiere nel turno notturno. Il demansionamento è sistematico, perché anche gli operatori socio sanitario sono insufficienti. Circa metà del personale non ha fruito ancora delle ferie del 2018 e il piano ferie estive, non è stato ancora presentato. La situazione è ingovernabile, quest’estate purtroppo temo che gli utenti marchigiani troveranno molti servizi sanitari chiusi.
 
L’ASUR Marche area vs 2 non ha nessuna graduatoria disponibile per le assunzioni a tempo determinato. Eppure nel luglio scorso aveva bandito un avviso pubblico per infermieri da assumerne a tempo determinato; dopo 10 mesi ancora nessuna graduatoria! I Dirigenti dell’area vasta 2 interpellati più volte sui ritardi non hanno fornito motivazioni plausibili. L’atteggiamento della Dirigenza è latitante e omertoso, qualcuno fa intendere che la Regione abbia consegnato il diktat di risparmiare sul personale.
 
Gli infermieri, quelli che stanno pagando il prezzo maggiore, tagli sul costo del personale e penalizzati da un CCNL che riduce la retribuzione mensile netta, per indennità negate e mancato rifinanziamento dei fondi. Anche i concorsi  promulgati nel 2012 e nel 2015 e mai realizzati, sono serviti per fare cassa, con i 10 euro di contributo dei partecipanti raccolti circa 180.000 Euro, mai restituiti ai colleghi beffati e ancor peggio, nessuno della Dirigenza ASUR che abbia dichiarato la precisa destinazione di questo fondo, semplicemente scomparsi. Il concorso unico per infermieri pubblicato il 12/03/19 con det. ASUR n.116 ci auguriamo non segui la stessa sorte, altrimenti saremo costretti ad attenzionare la Corte dei Conti sulla situazione.
 
Costatiamo che per la Regione Marche e le aziende sanitarie regionali i professionisti sanitari non esistono. Perché oltre 10.000 professionisti sanitari nelle Aziende Sanitarie delle Marche non hanno neanche la dignità di avere un proprio Dipartimento delle Professioni Sanitarie, previsto dalla L.R.13/2003 art.8 a seguito dell’emanazione della L.251/2000 e che la Regione Marche tarda ad attivare.  Così nelle Aziende Sanitarie Marchigiane la Dirigenza Infermieristica ha il solo scopo  e funzione di “parafulmine”, non ha un proprio budget, non ha risorse, non ha praticamente nessuna autorevolezza se non quella di spostare gli infermieri da una sede all’altra, come nel gioco delle “tre carte”. Vedi ad esempio la Det.41/2019 AV2 che nomina i componenti del Comitato di Budget, qui è presente la sola Dirigenza medica e amministrativa, nessun Dirigente Infermiere, che possa dichiarare urgente destinare risorse per l’assunzione di personale infermieristico!
 
Nelle Marche in conseguenza dei pensionamenti da quota 100, presto mancheranno all’appello 832 infermieri (dati FNOPI), una criticità e valutazione che il governo regionale non ha minimamente contemplato.  Il disegno delle politiche regionali ci sembra chiaro, tagliare sulle assunzioni dei professionisti sanitari, sfruttare al massimo il personale restante e condurre i cittadini a rivolgersi verso la sanità privata. Una deriva inaccettabile, come professionisti e cittadini cercheremo di arginarla con ogni mezzo. Non escludiamo che si possa proclamare lo stato di agitazione, i colleghi infermieri che sono allo stremo, considerano anche questa possibilità.
 
Elsa Frogioni
Segretaria territoriale Nursind Ancona

07 aprile 2019
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