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Infermieri generici e puericultrici: questione irrisolta da 30 anni

di Angelo Minghetti

28 APR - Gentile direttore,
la storia degli infermieri generici e delle puericultrici è una storia italiana, con tante colpe ma nessun colpevole che ne risponda. E’ una storia super complicata, una questione irrisolta da oltre 30 anni Oggi abbiamo un Governo giovane che si comporta come gli altri governi per non trovare una soluzione per queste figure; si continua a chiedere incontri per parlare del completo disinteresse verso 35 mila operatori che sono messi in un’ombra totale grazie anche ai sindacati. I giochi di potere dove tutto cambia affinché, di fatto, nulla cambi.
 
Gli stessi sindacati sono colpevoli di non aver fatto nulla, se non quella di false promesse per non perdere tessere, portando queste professioni a essere vittime di un sistema nel quale gli sono tolti i diritti, e farli operare in un sistema sanitario come clandestini, vittime di una politica poco chiara.
 
Il Governo si è ripetutamente impegnato anche nelle passate legislature, a trovare una soluzione, ciononostante non è stato risolto il problema; queste figure non hanno ancora nessuna collocazione nel sistema Sanitario nazionale.
 
Peccato che questo governo abbia trovato una soluzione per salvaguardare il diritto al lavoro solo agli oltre 20 mila operatori, lasciando nuovamente fuori le puericultrici, infermieri generici e psichiatrici, laddove i precedenti Governi avevano promesso di risanare questa anomalia.
 
Ci rincresce che le stesse forze politiche, lo stesso Ministero della Salute, gli stessi Sottosegretari lasciano cadere nel vuoto le richieste di questi operatori, e come se non interessasse a nessuno che nel sistema assistenziale operano in clandestinità tanti operatori, che ingiustizia!
 
Si rammenta che questi operatori operano da trent’anni e che potrebbero essere inseriti all’interno degli appositi elenchi speciali a esaurimento (esercizio da almeno 36 mesi, negli ultimi 10 anni) pur non negando da parte della scrivente l’interesse di trovare una soluzione istituendo una figura intermedia tra l’oss e l’infermiere come proposta sul tavolo tecnico nel 2012 tra Ministero e Conferenza Stato Regioni, recuperando di fatto queste figure in un sistema assistenziale poiché il nuovo ordinamento infermieristico richiama una figura in collaborazione in grado di acquisire competenze di un certo spessore assistenziale
 
Angelo Minghetti
Federazione delle Professioni sanitarie e socio sanitarie - Migep


28 aprile 2019
© Riproduzione riservata

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