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Su osteopatia e formazione, facciamo chiarezza

di Federico Claudio Franscini

30 SET - Gentile direttore,
chi intenda studiare osteopatia dovrebbe considerare che in Italia non esistono ancora corsi di laurea ufficiali né di specializzazione post universitaria per diventare osteopata. Nonostante ciò, in attesa dei decreti che disciplineranno l'istituzione degli stessi studi a completamento dell'iter della legge n. 3/2018, troviamo diffusi un po' ovunque corsi privati non autorizzati né controllati in questa disciplina. Corsi, cioè, che non offrono alcuna certezza nel merito dell'iscrizione al futuro albo professionale e quindi per l'esercizio legale della nuova attività sanitaria.
 
Le stesse associazioni professionali più rappresentative degli osteopati italiani hanno contribuito alla stesura della norma di standardizzazione europea di concerto col Ministero della salute (CEN 16686/A deviation per l'Italia). Parte integrante della stessa norma è l'allegato in cui è chiaramente definito che i corsi di osteopatia italiani non autorizzati dalle autorità competenti sono contestabili. Ne consegue, a nostro avviso, che molto difficilmente gli studi non congrui potranno essere valutati ai fini della prossima verifica delle equipollenze. Ovvero, temiamo che chi abbia seguito o segua corsi non autorizzati rischi di non poter utilizzare le competenze acquisite.
 
Depone espressamente a conferma di questa analisi anche la recente lettera ai direttori delle scuole italiane di osteopatia da parte del Presidente della Federazione Nazione degli Ordini delle Professioni TSRM PSTRP. Missiva in cui si mettono in guardia i Direttori delle scuole autoreferenziali circa il rischio di contenziosi riferibili ai titoli non equipollenti per offerta formativa, ovvero nel merito della necessità di studi supplementari per chi non avesse svolto corsi tracciabili e compatibili con quanto verrà disciplinato in tema di pedagogia osteopatica. Gli stessi responsabili delle medesime formazioni sono invitati a dare notizia del rischio ai propri studenti.
 
Obiettivo primario della nostra associazione è difendere la dignità e quindi la legalità dell'esercizio dell'osteopatia, sostenendo la sicurezza delle cure e la migliore gestione del rischio sanitario. Pertanto, non possiamo restare indifferenti di fronte al proliferare di corsi che potrebbero in prospettiva incrementare il fenomento dell'abusivismo. Per tali ragioni, richiediamo al nuovo Ministro della Salute di favorire la rapida conclusione dell'iter legislativo a definizione delle competenze di studio e di esercizio per le nuove professioni sanitarie. D'altro canto, invitiamo tutti gli interessati ai corsi privati nelle nuove professioni della salute di valutare molto attentamente i requisiti legali degli stessi. Al riguardo è a nostro avviso da tenersi in seria considerazione anche l'indaguatezza dei "Master" ai fini professionalizzanti, così come eventuali patnership internazionali per il conseguimento di lauree estere i cui corsi italiani non siano in quanto tali legalmente autorizzati ai sensi della legge dello Stato.
 
Federico Claudio Franscini
Segretario/Tesoriere ADOE

30 settembre 2019
© Riproduzione riservata

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