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Percorso unico per la specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e di Cure primarie

di Fabio Pignatti

25 APR - Gentile Direttore,
apprendiamo con soddisfazione dell’aggiornamento della Legge n. 38 del 2010, nella parte che prevede l'inserimento dei medici specialisti in Medicina di Comunità e Cure Primarie (MCCP) tra le figure professionali in possesso di “specifiche competenze nel campo delle cure palliative e terapia del dolore”, in ossequio ad un emendamento (art. 25 del milleproroghe) approvato in seno alla legge legge 28 febbraio 2020, n. 8 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162 (GU n.51 del 29-2-2020 - Suppl. Ordinario n. 10) su iniziativa della Senatrice Maria Domenica Castellone, e delle Deputate Fabiola Bologna e Francesca Troiano.
 
Tale emendamento ha recepito una delle proposte dell’Associazione Italiana Medici (AIM) sul tema della presa in carico globale delle persone affette da cronicità. Nel particolare, è stata sanata la lacuna che impediva ai medici specialisti in Medicina di Comunità e Cure in Primarie (MCCP) di operare in qualità di medici palliativisti, nonostante tali competenze fossero espressamente indicate ed impartite nel percorso formativo dello specialista (D.I.M. Salute-MIUR del 4 Febbraio 2015, n. 68).
 
La specializzazione in MCCP forma specialisti nell’area delle Cure Primarie con competenze cliniche e competenze gestionali (governo clinico e organizzazione dei servizi), in linea con i documenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per gli aspetti culturali (salute multidimensionale, integrazione socio-sanitaria, attività in team, coordinamento) e metodologici (approccio bio-psico-sociale, stesura di piani assistenziali integrati), senza tralasciare l’acquisizione di skills fondamentali, così come indicate dal World Organization of National Colleges, Academies and Academic Associations of General Practitioners/Family Physicians (WONCA).
 
Il punto di forza di questo percorso professionalizzante risiede nella formazione a reti integrate tra Università e Servizio Sanitario Regionale, che consentono al medico di formarsi sia nei reparti ospedalieri di medicina e nelle specialità mediche in generale, che nelle strutture delle cure primarie ed intermedie, laddove esistenti, nonché negli studi dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta.
 
Dal «core curriculum» acquisito nel percorso formativo si delinea, dunque, un profilo di medico specialista in cure primarie in grado di realizzare attività cliniche e di governo clinico che vanno dalla promozione della salute e prevenzione individuale e di comunità, nonché alla diagnosi e cura di urgenze territoriali, di malattie acute e croniche e cure palliative, alla gestione di servizi, unità operative di cure primarie e dei Distretti.
 
Sono competenze indispensabili per dare una risposta integrata e unitaria al crescente bisogno di salute della popolazione italiana sempre più anziana e meno autosufficiente.
 
Tale percorso specialistico è ormai attivo, sin dal 2000, ma sono emerse resistenze culturali e sindacali che ne hanno ostacolato un pieno sviluppo. Di conseguenza, non si è investito a sufficienza su tale percorso accademico orientato all’area delle cure primarie, erogando pochi contratti di formazione specialistica (solo 12 contratti ministeriali per 4 scuole nell’a.a.2019-2020).
 
A seguito della recente emergenza legata alla pandemia da SARS-CoV-2, sono state attivate tutte le possibili risorse di cura e assistenza ospedaliere e territoriali, ricorrendo anche ai medici specializzandi delle Scuole di Specializzazione in MCCP.
 
L’inserimento dei medici specializzati in Medicina di Comunità e Cure Primarie tra le figure professionali con specifiche competenze nel campo delle cure palliative e terapia del dolore rappresenta un primo importante passo di riconoscimento accademico di un percorso formativo innovativo e utile al SSN. Si rimane in attesa dell’ulteriore passo che prevede l’aggiornamento delle tabelle ministeriali per l’equipollenza delle discipline.
 
Nel ringraziare quanti si sono spesi per conseguire questo obiettivo, rivolgiamo un appello al Governo ed al Parlamento affinché, anche alla luce delle criticità emerse nel corso dell’epidemia da SARS-CoV-2, intervengano per rendere capillare e diffusa la presenza di questo percorso formativo su tutto il territorio nazionale, destinando adeguate risorse e riconducendo la Specializzazione in MCCP alla fattispecie della formazione specifica per l’esercizio della professione di Medico di Medicina Generale, aprendo la strada anche al rapporto di dipendenza, ovvero promuovendo la convergenza tra i due percorsi formativi in un’unica Scuola di specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e di Cure primarie. Non si può fare a meno di ricordare, infatti, come in tutta Europa la formazione specifica di medicina generale sia incardinata in un percorso specialistico.
 
Fabio Pignatti
Coordinatore Nazionale Cure Primarie AIM 

25 aprile 2020
© Riproduzione riservata

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