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Enpam, ancora dubbi sulle elezioni

di Emilio Archetti

11 MAG - Gentile Direttore,
leggo sull'ottimo Quotidiano un intervento di Andi, supportata da Fnomceo e Cimo, in riferimento alle qualità del procedimento elettorale di Enpam, definendole ''semplici, penetranti e pertinenti''; rilevando altresi che le lagnanze espresse da alcune Associazioni ''sono inappropriate e inopportune'' ed esprimenti una azione ''antidemocraticà; ciò per ''mascherare una loro difficoltà alla presenza nel processo elettorale per sostanziale difetto di rappresentanza e assenso...una minoranza solamente querula e incompetente''.
 
Registro altresì il dissenso espresso da queste varie Associazioni sindacali e da alcuni Parlamentari, che, di contro, richiedono la sospensione delle procedure elettorali; nel mentre, evidenziano la necessità di modificare i regolamenti elettorali, al fine di evitare la cristallizzazione delle posizioni di potere; di favorire una pluralità di espressioni della rappresentanza degli iscritti in seno ad Enpam e allineare la durata e i limiti del mandato alle previsioni di cui alla L 3/2018 (legge Lorenzin).
 
La questione in discussione è oggetto di acceso dibattito, sia in relazione ai corposissimi aspetti economici oggetto di gestione, sia in relazione ad aspetti di Diritto che investono la quaestio. Nel mentre concordo pienamente sugli aspetti espressi dalle Associazioni e dai Parlamentari dissenzienti verso questo modello elettorale, rilevo come Andi esprima uno strano concetto di ''democrazia”.
 
Ricordo come già nel 1924 la Legge Acerbo, fortemente voluta da Mussolini, prevedeva che il sistema maggioritario presente, consentisse alla lista che prendeva il 25% dei voti di avere i 2/3 dei seggi (esagerati!); ma riservando alle minoranze i restanti seggi, da assegnare in modo proporzionale. Andi, differentemente dal Ministro Acerbo, non prende in considerazione le minoranze, le esclude a priori. Le leggi elettorali che non consentono un ricambio generazionale, che non vedono rappresentate le minoranze, che non prevedono limiti di mandato mi invitano a reagire.
 
Personalmente e, purtroppo in solitario, ho impugnato in Tar Lazio, e sono in attesa che il procedimento segua il suo corso, il DM attuativo la L 3/2018, con notifica sia al Ministero della Salute, sia all'Omceo di Brescia, nella parte in cui, in violazione dei principi emergenti dalla Costituzione, non prevede modalità volte a garantire il pluralismo e la rappresentanza delle minoranze all'interno degli organi elettivi (nel caso per il rinnovo dei Consigli ordinistici, ma sovrapponibile alla quaestio qui posta).
 
In particolare ho posto in evidenza come le dette modalità elettorali, là dove cristallizzano posizioni di potere, violino l'art. 51 della Costituzione (v.rec. Sentenza CC 173/2019) che impone condizioni di eguaglianza nelle cariche elettive, sia sotto il profilo dell'elettorato attivo che passivo. Uguaglianza che, secondo la Corte, sarebbe compromessa da una competizione con coloro che hanno espletato più mandati e che abbiano cosi potuto consolidare un forte legame con parte dell'elettorato. Ed ancora l'impedimento temporaneo alla ricandidatura appare preordinato a evitare la formazione e la cristallizzazione di gruppi di potere''. D'altro canto la necessità costituzionale di tutela delle minoranze può essere perseguita applicando il cosidetto ''voto limitato” (Tar Lazio sez. Latina 649/2007).
 
E come insegna la Corte Costituzionale 1/2014 e 35/2017 l'uguaglianza non può limitarsi al solo voto ''in entrata”, ma va mantenuta anche rispetto alla effettiva composizione dell'organo eletto, cosiddetto ''voto in uscita”; deve trovare quindi concretezza il voto espresso dall'elettore. Le modalità elettorali in discussione violano i Principi emergenti dalla Costituzione. Non v'è dubbio che, come da me già fatto per le elezioni ordinistiche, qualora le elezioni Enpam si svolgessero in violazione di tali Principi, verrebbero impugnati i risultati elettorali nelle opportune Sedi.
 
Emilio Archetti
Iscritto all'Omceo di Brescia

 
Per la posizione di Enpam in merito alle modalità elettorali vedi nota pubblicata ieri

11 maggio 2020
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