Esperte per appello ma non per diritto: ancora per quanto tempo?
di Lorenza Cervellin
13 MAG -
Gentile Diretttore,
bene la nomina di 6 donne nel Comitato tecnico-scientifico della Protezione civile. Bene la nomina di 5 donne nel Comitato di esperti/e diretto da Vittorio Colao. Rimane il rammarico e la preoccupazione per il fatto che:
- il Governo, nel momento delle nomine, non abbia avuto quella giusta intuizione morale verso la parità di genere derivata dall'esigenza di Giustizia che avrebbe evitato questa “integrazione” rimediante;
- neanche la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti sia intervenuta tempestivamente mentre le nomine erano in itinere o immediatamente dopo per incoraggiare il riequilibrio di genere e le Pari opportunità;
- che poi ci sia stato bisogno di proteste e appelli per arrivare a una “integrazione” che aggiusta ma non risolve e anzi rende evidente criticità storiche che in una Democrazia compiuta e matura non dovrebbero esserci.
Il fatto che il Governo abbia dovuto ricorrere all'“integrazione”, ci conferma:
- una incapacità di riconoscere la vera cittadinanza di genere o un volontario, perdurante e consapevole disegno di potere governativo finalizzato a interrompere un percorso democratico-emancipatorio di genere di cui le Pari opportunità ne sono la garanzia
- una preoccupante noncuranza della Ministra per le Pari opportunità
- il fatto che, ancora oggi, le leggi e soprattutto la cultura non permettono che i meriti e le competenze delle donne siano riconosciute come fatto normale e conveniente per lo Stato e per tutti/e.
Ora quali iniziative prenderà il Governo per evitare future ingiustizie?
Se continuerà così, per l' Italia, non ci sarà crescita e vero sviluppo. Questo risulta ancora più grave perché accade in un momento di crisi sociale, relazionale, economica e politica connotata, in particolare, da un attacco sempre più evidente all' autorevolezza femminile.
Lorenza Cervellin
Esperta di Politiche di Pari opportunità e cittadinanza di genere
13 maggio 2020
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