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Modelli matematici. La replica di Donato Greco all’Imperial College

di Donato Greco

14 MAG - Gentile Direttore,
in relazione a quanto sottolineato ieri dall'Imperial College
, ricordo che i miei commenti sul modello Covid fatti nell'articolo pubblicato da Quotidiano Sanità dell'11 maggio 2020 erano basati su un documento preliminare dello stesso Imperial College, datato 5 marzo 2020, e intitolato "Summary indicative effects of non-pharmaceutical interventions (NPIs) to reduce COVID-19 transmission and mortality in Italy”: si tratta di un documento ampiamente distribuito al Consiglio Superiore di Sanità italiano, e apparso sui social media e commentato da diversi giornali. Questo documento ha fortemente influenzato i gravi interventi intrapresi dal nostro governo.
 
Nella tabella 2 del documento, sono previsti 482.470 decessi senza alcun intervento e 283.400 considerando tutti i possibili interventi. Da nessuna parte ho scritto che il documento suggeriva il blocco completo, ma ho scritto che questo è stato fatto, in effetti, indipendentemente, dal nostro governo.
 
Come non ho scritto che il documento suggeriva il blocco di persone di età inferiore ai 65 anni.
 
In effetti, l'Italia oggi ha più di 30 mila morti attribuibili al Covid 19: e questo dato è vicino, come ho scritto, a un decimo dei 283.400 previsti nel modello con tutti gli interventi in atto.
 
Concordo invece con le precisazioni dell'Imperial College sul fatto che il distanziamento sociale dell'intera popolazione avrebbe potuto avere un impatto epidemico inferiore.
 
L'osservazione dell'epidemia nelle Regioni italiane, in questo documento, era poi limitata a poche regioni settentrionali, mentre sulle 21 regioni italiane è stato osservato un modello epidemiologico molto diverso, ma non considerato nel documento dell’Imperial College.
 
Permettetemi infine di confermare ancora una volta la mia profonda e sincera stima sull'eccellente produzione scientifica di lunga data dell’Imperial, come anche scritto nel mio articolo: “Indiscutibilmente il gruppo più forte, che da anni domina il campo dei modelli matematici applicati ad epidemie, è stato quello dell’Imperial College di Londra. I suoi modelli sono stati sempre tra i più perfezionati, i più pubblicati ma, soprattutto, i più ascoltati da politici e decision makers di tutto il mondo”.
 
Comprendo del resto che si trattava di una bozza preliminare rilasciata con l'intento positivo di contribuire alla conoscenza dell'epidemia di Covid nelle prime fasi dell'epidemia e di aiutare il paese. Come sempre nella primissima fase di qualsiasi epidemia, la vera conoscenza dei fattori epidemici è in gran parte sconosciuta, quindi ogni modello ha necessariamente una vasta gamma di scenari da considerare.
 
Ma non penso che le mie osservazioni possano essere considerate un ostacolo al dibattito all'interno della comunità scientifica.
 
Donato Greco

14 maggio 2020
© Riproduzione riservata

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