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Servizi e strutture per anziani in Friuli Venezia Giulia: riflessioni e proposte

di Giuseppe Napoli

18 GIU - Gentile Direttore,
alla luce degli articoli pubblicati negli ultimi tre mesi sulle cronache nazionali e locali pare che il termine "ospizio" sia quello maggiormente utilizzato da alcune testate giornalistiche e televisive per descrivere le strutture residenziali per anziani. Si tratta di un termine abbastanza “datato” che rischia, peraltro, di trasmettere un giudizio negativo e generalizzato, lontano dall’oggettività.
 
Sappiamo che si tratta di “un mondo” che la nostra società non conosce bene, o forse non vuole conoscere. Un mondo dove vivono migliaia di persone, di cittadini che hanno l’unico torto di essere diventati anziani ma che, talvolta, risultano, di conseguenza, indegni di rispetto per la nostra evoluta società mediatica. Nessuno parla mai di queste Persone, nessuno cita mai gli operatori sociali, sociosanitari, amministrativi e tecnici che lavorano in queste strutture.
 
Durante la pandemia tutti hanno sempre ringraziato gli eroi, rappresentati esclusivamente da medici ed infermieri; nulla da eccepire sul valore di questi professionisti, ma nessuno ha mai citato e tantomeno ringraziato tutte quelle persone che, nell'ambito di un lavoro gravoso e stancante, garantiscono ai nostri genitori e nonni fragili la possibilità di vivere, di relazionarsi, di un sorriso, e lo fanno per tempi lunghi creando rapporti umani, basati sul rispetto assoluto della Persona.
 
Ma questa realtà non puo’ esistere ed essere rappresentata se non dagli episodi deprecabili e disgustosi che ogni tanto si verificano, ma che, peraltro, si registrano in ogni contesto del vivere umano.
 
Se in un particolare periodo storico sono sorte diverse strutture con esclusive finalità di guadagno a fronte – in alcuni casi- di servizi scadenti e spesso disumani, ciò non deve sviare l'attenzione da una nuova diversa realtà che, in capo al pubblico e ora anche a buona parte del privato, evidenzia standard di assoluta qualità ed eccellenza. I servizi per le persone anziane impegnano centinaia di migliaia di operatori al giorno, che garantiscono assistenza e cura ad altrettante Persone fragili con assoluta professionalità, per cui dovrebbe essere giunto il momento di abbandonare pregiudizi e termini inquietanti, nonché allarmistici, per iniziare a comprendere il tema dei "grandi anziani" piuttosto che emettere giudizi spregiativi e di condanna unicamente tesi ad amplificare i toni scandalistici.
 
L'informazione, che pur giustamente mette in evidenza gli illeciti e gli abusi perpetrati in qualche realtà, dovrebbe – a nostro avviso – anche saper stimolare la società e le istituzioni a definire un sistema di servizi appropriato, universalmente accessibile, inserito e supportato in maniera del tutto paritaria al sistema sanitario.
 
A tal fine, proponiamo che i Direttori delle testate giornalistiche si facciano carico di affrontare e approfondire, per quanto possibile, anche questa tematica e svolgano una funzione attiva, propositiva nell'affrontare i bisogni sociali che riguardano milioni di cittadini, sollecitando le rispettive redazioni a raccontare adeguatamente il delicato e complesso “lavoro di cura” svolto dal personale delle "strutture residenziali per anziani".
 
Non si tratta di un mero esercizio formale, respingere il termine "ospizio" che, come detto, esprime un concetto negativo e arcaico, come sottolineato dalla stessa enciclopedia Treccani, quanto di sostanza valoriale tesa a spostare l'osservazione critica da una prospettiva obsolescente e, in alcuni casi mistificatoria, ad una visione positiva, più ampia e moderna, più fedele ad una realtà profondamente cambiata rispetto alla percezione comune, ancora ferma su concetti e stereotipi più consoni a definire un sistema assistenziale ottocentesco.
 
Ci auguriamo, quindi, che possa realizzarsi, una lettura più obiettiva e completa di questi luoghi e dei tanti operatori che si impegnano a rendere migliore la qualità della vita dei nostri anziani, per il bene delle nostre Comunità.
 
Dott. Giuseppe Napoli
Presidente di Federsanità ANCI FVG e i componenti dell’Ufficio di Presidenza 

18 giugno 2020
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