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Per gli infermieri molte promesse ma poca sostanza

di Marcello Bozzi

14 SET - Gentile Direttore,
senza nulla togliere alle altre professionalità del SSN, è indubbio il valore espresso da ogni livello dell’articolazione organizzativa della filiera infermieristica (dalla 1ª linea, ai Coordinatori, ai Dirigenti e Direttori) in ogni riorganizzazione posta in essere per garantire la migliore risposta possibile alle persone con problemi collegabili all’epidemia COVID-19.
 
Da un lato si riscontrano gli indirizzi ben precisi (es. Patto per la Salute 2019-2021– Scheda n. 3 – che riporta  “… omissis … la valorizzazione e lo sviluppo delle relative competenze professionali delle professioni infermieristiche, ostetriche, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, nonché del servizio sociale … omissis ”) ed i  grandi apprezzamenti,  dai riconoscimenti ufficiali, anche Presidenziali, agli inviti a concerti commemorativi, fino al red carpet festivaliero veneziano … ma a livello pratico i posizionamenti di Governo e Regioni, forse a seguito di “sviste e/o distrazioni”, appaiono discutibili.
 
A titolo esemplificativo:
Grande apprezzamento per l’art. 31 del DL 104 del 14 agosto 2020 che prevede l’assunzione di n. 16 professionisti afferenti all’Area del Comparto (Ing. Gestionali, Ing. Ambientali, Ing. Informatici, Statistici, Infermieri) e n.  6 Dirigenti Medici e n. 2 Dirigenti ex area III di contrattazione, per consentire il migliore funzionamento delle strutture di AGENAS.  Relativamente ai n. 4 posti di Infermiere, pur apprezzando, preso atto della richiesta curricolare del Corso di Laurea Magistrale per l’ammissione alla selezione, tenuto conto anche del livello operativo richiesto, un inquadramento nel I livello Dirigenziale poteva rientrare – legittimamente – in quella valorizzazione e riconoscimento da tutti “sbandierati”.
 
La Regione Campania pubblica un bando per la copertura di n. 52 posti dirigenziali (con una premessa ricca di richiami normativi fondamentali), di cui n. 4 posti di Dirigente Area Socio-Sanitaria, i cui requisiti per l’accesso prevedono “i diplomi di laurea almeno quadriennale (vecchio ordinamento), ovvero laurea specialistica (D.M. 3 novembre 1999, n. 509), ovvero laurea magistrale (D.M. 22 ottobre 2004, n. 270)”. Segue l’elencazione dei Corsi di Laurea considerati validi per l’ammissione (n. 14), senza alcuna citazione al Corso di Laurea Magistrale nella Classe 1 (Infermieristico-Ostetrica), rientrante a pieno titolo nel DM 270/2004.  L’auspicio è che la “svista” possa essere rapidamente sanata con una integrazione all’apprezzata iniziativa della Regione Campania, in linea con i percorsi già realizzati in altre Regioni del nostro Paese.
 
Nella Regione Calabria sono presenti Atti Regionali e delle singole Aziende che prevedono le posizioni dirigenziali delle professioni sanitaria, con conseguente attivazione e completamento delle procedure concorsuali, con graduatorie attive, utilizzate solo in parte per la nomina degli incarichi dirigenziali, con posizioni importanti ancora vacanti.  Un utilizzo delle graduatorie vigenti, nel rispetto della norma, consentirebbe la copertura dei posti e il riconoscimento e la valorizzazione della dirigenza delle professioni sanitarie, garantendo valore aggiunto al sistema sanitario della regione ed una motivazione e gratificazione ai professionisti interessati.
 
Nella Regione Marche, nonostante la normativa preveda da tempo il Dipartimento delle Professioni Sanitarie (LR 13/2003,  LR 17/2010,   LR 17/2011), alcune Aziende non hanno ancora ottemperato al riconoscimento di SC e tanto meno della struttura dipartimentale e in un caso è stato attivato un rapporto convenzionale con un’altra Azienda (come se si trattasse di una attività a bassa rilevanza), con ripercussioni negative nel funzionamento del sistema. Per non parlare dei riconoscimenti di SC con procedure discutibili, comunque diverse dai dettati normativi.
 
In tante altre Regioni il riconoscimento e la valorizzazione delle professioni sanitarie (nelle aree infermieristico-ostetrica, riabilitative, tecniche e della prevenzione) si sviluppa con grande fatica e con enormi resistenze da parte dei tanti che temono di perdere qualcosa e non si rendono conto (o non si vogliono rendere conto) né dei cambiamenti avvenuti nella legislazione e nella formazione, nè dei vantaggi per il funzionamento del sistema e per  una migliore risposta organizzativa, gestionale ed assistenziale.
 
Il riconoscimento e la valorizzazione delle professioni sanitarie non è traducibile con “una pacca sulle spalle” ma deve partire dal riconoscimento di status e ruolo:
- di chi opera in prima linea, con autonomia e responsabilità propria  (e l’assetto normativo e la formazione di oggi non consentono il mantenimento di regole, tradizioni ed abitudini di un lontano passato);
 
- dei Coordinatori, oggi definiti in maniera più moderna “Incarichi di Funzione Organizzativi” (veri gestori di progetti, percorsi, processi e risorse) … ed è giunto il momento di prevedere, almeno nelle situazioni a maggiore criticità e/o complessità, il percorso di Laurea di II livello quale requisito per l’accesso e l’inquadramento nell’Area della Dirigenza (con contestuale congelamento del posto ricoperto nell’area del comparto), senza dimenticare quelle situazioni meritorie reali che, per motivi vari, hanno sviluppato percorsi formativi diversi, collegati alle normative del passato, con i riconoscimenti previsti dal vigente CCNL;
 
- dei ruoli dirigenziali (incarichi gestionali e professionali) – per ogni livello dell’articolazione organizzativa, nel rispetto dei contenuti del vigente CCNL – tenendo conto che tale dirigenza non è la “longa manus” del Direttore Generale ma un professionista che “…conforma la sua condotta ai principi di diligenza e fedeltà di cui agli artt. 2104 e 2105 del Codice Civile e contribuisce alla gestione della cosa pubblica con impegno e responsabilità … omissis” (art. 70 CCNL del 19/12/2019).
 
L’auspicio è quello di una maggiore attenzione da parte del livello Governativo, delle Regioni e delle Aziende, ognuno per quanto di competenza, per riconoscimenti e valorizzazioni reali delle professioni sanitarie, con i fatti a superare le parole.
 
 
Marcello Bozzi
Segretario ANDPROSAN – Associazione Sindacale rappresentante la Direzione delle Professioni Sanitarie - Associata COSMED

14 settembre 2020
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