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Bonus a medici dell’emergenza territoriale solo in 3 Regioni. Si ponga fine a questa ingiustizia

di Francesco Marino

23 OTT - Gentile Direttore,
con l’arrivo dell’autunno siamo tornati a pieno titolo nel caos contagi. Un settore della Medicina Territoriale, il Sistema dell’Emergenza Territoriale si prepara ad affrontare una nuova ondata di interventi, tutti ormai considerati a rischio, vista l’enorme difficoltà di tracciare e circoscrivere le catene dei contagi.

Una cosa è certa, se non si vuole continuare ad assistere, inermi, alla fuga dei Medici dal sistema, occorre mettere mano alla struttura organizzativa, iniziando dal ridare dignità ad un Settore, ormai rimasto unico baluardo territoriale di difesa del cittadino in situazioni emergenziali e raccordo tra le emergenze del Territorio e quelle Ospedaliere.

Non si può più accettare di non vedere riconosciuto il lavoro che ormai è diventato di differente ed unica qualifica professionale rispetto ad altre figure che operano sul territorio.

Non mi appassiona la querelle tra le varie organizzazioni scientifiche, e sindacali su chi è la figura più titolata ed idonea a fare l’emergenza, a noi interessano i cittadini, interessa effettuare nel modo migliore il nostro lavoro, che non è solo Rianimazione, che oltretutto siamo in grado di saperla fare, ma è fatto di tanti altri tipi di interventi, che noi possiamo e soprattutto sappiamo espletare.

Ci interessano i dati, i numeri sugli interventi, sugli esiti e sui costi generati, sui quali nessuna organizzazione discute, impegnati tutti a difendere gli interessi, legittimi per carità dei propri rappresentati.

È troppo facile e se volete riduttivo dire "noi siamo i migliori“, quelli più titolati e voi non siete in grado di gestire un’emergenza, o comunque un intervento richiesto dal cittadino attraverso le Centrali Operative, mi sembra di rivedere un film dove l’Albertone nazionale appellava il Popolo con definizioni a dir poco offensive.

E’ troppo semplice definirsi paladini a difesa del Sistema dell’Emergenza Territoriale, a parole lo possono fare tutti, portando anche dati sui costi che non danno un quadro completo di quella che è la realtà sui costi diretti ed indiretti, generati cioè dal trasporto sempre e comunque, con tutto ciò che comporta tra cui l’atavico, irrisolto e sempre più grave sovraffollamento dei Pronto Soccorsi.

E nemmeno si può pensare che il sistema dell’Emergenza Territoriale di una Regione possa essere trasferito tout court in altre regioni, non tenendo conto della dislocazione delle strutture Ospedaliere, della densità abitativa, della percorribilità delle strade, partendo dal principio che bisogna assicurare un intervento qualificato ed idoneo in 8 min nel territorio urbano, e 20 min in quello extraurbano.

Il Volontariato è vero che da un apporto importante, ma deve essere complementare, sussidiario al sistema dei Professionisti, altrimenti l’E.T. diventa un sistema di semplice taxi sanitario per buona parte del lavoro.

E’ chiaro che non si può chiedere alle regioni una campagna di assunzione massiva, primo perché l’impegno economico sarebbe gravoso, anche se un sistema non equo, né solidale, e ne universale si ritorce contro la maggior parte dell’utenza che in questo periodo di enorme sofferenza lavorativa ha dovuto rinunciare alle cure perché il SSN è governato in prima battuta in modo ragionieristico, perdendo quello che era il fine primario del SSN, curare i Cittadini sempre e comunque, a prescindere da quello che è il costo, l’importante che la cura sia efficace.

In questo momento rinunciare alle opportunità che ci mette a disposizione l’Europa, per risolvere le ataviche carenze di personale e strutture che hanno creato disparità tra le varie parti dell’Italia, accentuate ancora di più dal periodo particolare che stiamo vivendo, sarebbe deleterio.

E oltremodo oltraggioso ed impensabile sentire che si gratificano operatori in prima linea nel contrasto al Covid, e non prendere provvedimenti, rispetto ad un’enorme ingiustizia perpetrata nei confronti dei Medici Convenzionati impegnati nel SET esclusi da questi riconoscimenti.

Guardate non si sta facendo una questione di vile denaro, perché per noi sarebbe veramente riduttivo ed autolimitante per le nostre Professionalità, riconosciute dai risultati ottenuti sul campo, risultati inconfutabili, ma una questione di dignità professionale.

Abbiamo lavorato a fianco di tutti i Dipendenti, facendo lo stesso identico lavoro, e in alcune Regioni facendo molte più ore di servizio degli altri, e quindi aumentando le opportunità di essere contagiati, senza mai arretrare di un millimetro, ed è avvilente non essere trattati allo stesso identico modo.

Da quello che ci risulta solo 3 Presidenti di Regione si sono resi conto di questa enorme ingiustizia, riconoscendo anche ai Medici Convenzionati del SET il bonus Covid previsto per tutti gli altri operatori del SSN comprese alcune figure Amministrative, il Pres. Emiliano della Puglia, il Pres Bonaccini dell’Emilia Romagna, ed il Pres Musumeci della Sicilia, dove peraltro l’iter deve essere ancora perfezionato per arrivare all’erogazione, ai quali va il nostro riconoscimento.

Facciamo un appello agli altri Presidenti delle Regioni, di non continuare con questa ingiustizia, e ridare Dignità ad una categoria di Medici impegnati in prima linea nella battaglia contro il Covid.

Allo stesso tempo ci rivolgiamo al Presidente prof Conte ed al Ministro della Salute On. Speranza, di cui abbiamo apprezzato le sue dichiarazioni pubbliche di voler valorizzare la Medicina Generale, ricordando che la maggior parte dei Medici impegnati stabilmente nel Sistema di Emergenza Territoriale sono Medici della Medicina Generale e non possono essere ignorati nei riconoscimenti per il lavoro svolto soprattutto in questo momento drammatico della storia d’Italia.

Un ultimo invito lo rivolgiamo alle Società Scientifiche e Sindacali tutte, noi non abbiamo la pretesa di essere i migliori del SET, e non abbiamo intenzione di far valere la nostra professionalità denigrando gli altri, non è nel nostro stile, ma sediamoci ad un tavolo di vera concertazione, dove abbiamo il diritto – dovere di sederci insieme a tutti gli Stakeholder del Sistema dell’Emergenza Territoriale.

Alla politica chiediamo con forza di partecipare alle audizione della Commissione Sanità del Senato, dove si discute del DDL di riforma del Sistema dell’Emergenza Territoriale, il DDL Castellone .
 
Dott. Francesco Marino 
Segretario Nazionale Fimmg Emergenza Territoriale

23 ottobre 2020
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