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Covid. Le misure del Governo non sono campate per aria

di Pietro Cavalli

28 OTT - Gentile Direttore,
difficile stabilire a priori l’efficacia delle nuove misure governative per il contenimento dell’epidemia in corso nel nostro Paese e infatti feroci critiche si sono levate da ogni parte nel ritenere queste misure del tutto insufficienti oppure del tutto eccessive.
 
Una critica però, riportata sulle pagine di QS, risalta fra tutte le altre: un noto parlamentare ed ex presidente del consiglio chiede con forza che le decisioni di salute pubblica (es. chiusura precoce di bar e ristoranti ) vengano prese su base scientifica e non piuttosto sulle emozioni di un singolo ministro.
 
Appare compito assai arduo parlare di dati scientifici con chi è probabilmente avvezzo ad altre logiche di pensiero, tuttavia non può che essere vista con favore una politica che chiede con forza la necessità di dati scientifici.
 
Nel tentativo quindi di far maggiore chiarezza sull’argomento, vale la pena di sottolineare che di dati scientifici a proposito di esposizione sociale al virus ce ne sono proprio pochini: la maggioranza dei dati pubblicati riguardano infatti l’individuazione di un contatto diretto con individui diffusori, super-diffusori, portatori sani e così via.
 
Tuttavia almeno una ricerca scientifica, pubblicata sul numero del 1 settembre 2020 di MMWR (Morbidity and Mortality Weekly Report - edito dal Center for Disease Control and Prevention – USA), si pone proprio il problema di identificare i luoghi a rischio per la trasmissione dell’infezione, non tanto il contatto con gli individui in grado di trasmettere l’infezione.
 
Lo studio americano riporta che i luoghi più a “pericolosi” sono i bar/coffee shop (aOR=3.9, 95%CI= 1.5-10.1) ed i ristoranti (aOR=2.8, 95% CI=1.9-4.3). Un incremento di rischio, pur se non significativo, è stato inoltre individuato per i frequentatori di palestre ed affini (Gymn).
 
Non risultano invece rischi aumentati per i frequentatori di trasporti pubblici, saloni di bellezza, parrucchieri.
Certo, si tratta di uno studio effettuato in un altro paese (USA) e che presenta limiti di numerosità campionaria e soprattutto non è dato sapere se le recenti decisioni governative siano state prese anche sulla base dei pochi dati scientifici pubblicati.
 
Però, anche sulla base di questi dati, sembra proprio che le scelte del Governo italiano per limitare la diffusione dell’infezione COVID-19 non siano del tutto campate per aria.
 
Pietro Cavalli
Medico
 

28 ottobre 2020
© Riproduzione riservata

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