Cambia la Giunta e quell’ospedale non si fa più
di Claudio Maria Maffei
10 FEB -
Gentile Direttore,
è stata pubblicata ieri su QS
la notizia dell’approvazione in Conferenza Stato-Regioni del decreto che individua gli interventi nei settori dell’edilizia sanitaria (889,2 milioni) e della ricerca (10,8 milioni) come previsto dalla Legge 145/2018.
Le Marche sono interessate per un finanziamento complessivo di 55 milioni di euro per il project financing, ai sensi dell’art. 183, comma 15 del D.lgs18 aprile 2016 n. 50, per la progettazione definitiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione del Nuovo polo ospedaliero Marche Nord, con cofinanziamento pubblico.
Questo progetto in coerenza con le indicazioni del DM 70 del 2015 prevede la riunificazione in una unica sede delle attività della Azienda Ospedaliera Marche Nord che attualmente distribuisce le sue attività tra la struttura ospedaliera di Pesaro, quella di Fano più alcune attività nelle sede di Muraglia. Evidenti i vantaggi sul piano dell’efficienza gestionale e della efficacia operativa di un progetto che riunisce in una unica sede le diverse attività. Progetto del resto ricompreso nel Piano Sociosanitario Regionale 2020-2022.
Tale progetto, fortemente voluto dalla precedente Giunta, non piace alla nuova Giunta, tanto che a novembre in Consiglio Regionale è stata approvata una mozione che impegna la giunta a incaricare gli uffici di verificare la possibilità di revoca delle procedure relative alla realizzazione e finanziamento con il project financing della nuova struttura ospedaliera di Pesaro-Fano al servizio dell'Azienda Ospedaliera Marche Nord.
Fra l’altro il Progetto del nuovo Ospedale Unico Marche è stato anche inserito dalla precedente Giunta in un Accordo di Programma da sottoscriversi col Ministero della Salute in modo da accedere ai 105 milioni previsti per le Marche
dalla Delibera CIPE 51/2019.Cifra tutta destinata nelle intenzioni della Regione Marche al nuovo Ospedale Marche Nord.
Si tratta ora di capire rapidamente se debba prevalere il diverso orientamento programmatorio della nuova Giunta o il percorso avviato a suo tempo dalla precedente. Ma il rapporto tra i Piani di investimento centrali e gli improvvisi cambi di rotta delle politiche regionali si pone in prospettiva anche per il cosiddetto recovery plan.
Questo nella sua
ultima versioneprevede un significativo investimento nelle Case della Comunità. Ma anche in questo caso nelle Marche l’orientamento della nuova Giunta va nella direzione opposta e cioè va verso la riapertura ed il potenziamento dei piccoli ospedali, proprio quelle strutture candidate ad ospitare nelle decisioni della precedente Giunta le Case della salute a tipo Ospedali di Comunità. Questo è quantomeno il messaggio che trasmette l’Assessore alla Salute Filippo Saltamartini nelle sue
dichiarazioni alla stampa.
Questa situazione locale richiama una problematica che ritengo però generalizzata: su quale assetto programmatorio regionale vengono calati i programmi di investimento in sanità attuali e soprattutto futuri?
C’è un modello atteso di offerta che si basi sul DM 70/2015 o una sua evoluzione? Chi e come deve provvedere agli indirizzi programmatori ed alla loro verifica da parte delle Regioni in modo da non finanziare investimenti calati su troppi Servizi Sanitari Regionali diversi?
Claudio Maria Maffei
Coordinatore scientifico Chronic-on
10 febbraio 2021
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