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La programmazione ospedaliera delle Marche si fa su Facebook?

di Claudio Maria Maffei

14 APR - Gentile Direttore,
viviamo davvero tempi strani. Continuo a pensare e a sostenere che senza la razionalizzazione della rete ospedaliera sarà impossibile fare in molte Regioni quel potenziamento dei servizi territoriali che tutti evocano come la base della sanità futura, a partire dal discorso di insediamento del Presidente del Consiglio Draghi.
 
Se questo vale in generale, per la Regione Marche vale ancora di più avendo questa Regione una rete ospedaliera eccessivamente distribuita con una eccedenza rispetto ai parametri del DM 70 del 2015 di almeno due ospedali di I livello. A fronte di un numero atteso massimo in base al DM di circa 10 ospedali con Dipartimenti di Emergenza e Accettazione di I o secondo livello, le Marche ne hanno invece dodici oggi e in previsione tredici.
 
A quella cifra (dieci) si arriva facilmente se si tiene presente che il bacino di utenza minimo per le tre discipline caratterizzanti un DEA di I livello (medicina e chirurgia d’urgenza, cardiologia e terapia intensiva) è di 150.000 abitanti. Per una Regione come le Marche di 1.500.000 abitanti il conto è presto fatto.
 
La precedente Giunta  di centro-sinistra aveva rimandato a dopo l’approvazione del Piano Socio-Sanitario 2020-2022 la classificazione degli ospedali delle Marche e quindi il ridisegno della rete ospedaliera. Nel frattempo il combinato disposto di tre fattori ha bloccato nelle Marche questo percorso: il Covid-19, il passaggio ad una Giunta di centro-destra e il letargo ormai prolungato del Ministero  che di monitoraggio della applicazione del  DM 70 non si occupa più, ammesso che se ne sia davvero mai occupato.
 
Anche nel recente Atto di indirizzo per l’anno 2021 del Ministero della Salute si dedica amplissimo spazio a tale  monitoraggio, ma lo spazio che esso da anni assume nei documenti non trova un equivalente in spazi di operatività.
 
In questo contesto hanno buon gioco le amministrazioni regionali a continuare a fare propaganda elettorale anziché programmazione sanitaria. Tanto è vero che ormai spesso lo strumento degli atti (delibere) è stato largamente sostituito con lo strumento dei social (i post su Facebook).
 
Da questo punto di vista è esemplare quanto sta avvenendo nelle Marche: la nuova Giunta di centro-destra in assenza di atti attraverso i post dell’Assessore con delega alla Sanità Filippo Saltamartini (post trasformati poi in Comunicati Stampa per i media locali) fa sapere che si torna indietro rispetto alle scelte della precedente Giunta che prevedevano una ipotesi di razionalizzazione della rete ospedaliera attraverso la costruzione di tre nuovi ospedali che avrebbero concentrato le funzioni per acuti attualmente svolte in sei ospedali (Pesaro-Fano, Macerata-Civitanova Marche, Ascoli Piceno – San Benedetto del Tronto).
 
Nell’ultimo post di ieri (poi ripreso dalla stampa locale)  in assenza di dati e atti a supporto l’Assessore Saltamartini infila una serie di affermazioni inquietanti non solo per il metodo, ma soprattutto per il merito.
 
Oltre che confermare il citato passo indietro, nel post si si afferma che in linea con il suo programma elettorale la nuova Giunta procederà a “funzionalizzare la rete dei piccoli ospedali territoriali” e a potenziare gli ospedali per acuti con DEA di primo livello. In un altro passaggio l’Assessore elenca quelli che secondo lui sono gli ospedali di primo livello nelle Marche e ne nomina cinque includendone uno che non c’è (Ancona, che ha un DEA di secondo livello) e dimenticandone sette. Perché l’Assessore pensa che i DEA di primo livello ce li abbiano solo gli ospedali provinciali, che non esistono più da decenni, ma l’Assessore evidentemente non lo sa.
 
Invece sa sicuramente che i piccoli ospedali territoriali che intende “funzionalizzare” sono circa quindici. Come si possa garantire anche il potenziamento dei servizi territoriali (ovviamente promesso anche questo in più sedi e in più post) assieme a quello di quindici piccoli ospedali e quello di almeno una dozzina di ospedali con DEA di primo livello e uno di secondo livello un l’Assessore nei suoi post non lo scrive.
 
Peraltro, lo stesso Assessore Saltamartini ricorda a mezzo stampa che lui le cose non solo le dice, ma le fa anche e le fa rapidamente, visto che ha fatto da Sindaco in un anno il viadotto della diga di Castreccioni (sic!). Queste esternazioni da social sarebbero una nota di colore se non fossero anticipazioni di atti che prima o poi dovranno trasferire questi impegni elettorali in decisioni di Giunta.
 
In un  commento al suo post uno dei sostenitori dell’Assessore sottolinea quanto sia apprezzabile il suo impegno per i cittadini testimoniato dal fatto che la pubblicazione sia avvenuta la mattina presto. Ecco, mi si consenta la battuta, se l’Assessore dormisse un po’ di più e il  Ministero un po’ meno forse i marchigiani ci guadagnerebbero in salute.
 
Claudio Maria Maffei
Coordinatore scientifico Chronic-On

14 aprile 2021
© Riproduzione riservata

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