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Per le cure domiciliari servono standard anche sulle tecnologie

di Fernanda Gellona

24 SET - Gentile Direttore,
ad agosto scorso si è compiuto un primo passo importante verso una Sanità che vuole avvicinarsi al domicilio del paziente dopo che la pandemia ne ha messo in risalto tutti i benefici, ma anche la necessità di una sua riorganizzazione. Infatti, con l’intesa Stato-Regioni sulle cure domiciliari (Repertorio atto n. 151/CSR) entro un anno le Regioni e le Province autonome dovranno attivare il sistema di autorizzazione e di accreditamento delle organizzazioni pubbliche e private per l’erogazione di cure domiciliari. Si tratta di un punto di arrivo molto atteso, ma al tempo stesso anche di un punto di partenza, perché grazie a questo ulteriore passo le cure domiciliari potranno essere considerate un’attività sanitaria vera e propria: l’obiettivo è andare verso un’offerta di servizi qualificata, omogenea, accessibile ed equa su tutto il territorio.

D’ora in avanti tocca alle Regioni. Saranno loro infatti ad avere in mano la governance dei percorsi di cura domiciliari: dovranno definire il fabbisogno sul territorio, rilasciare i provvedimenti autorizzativi di accreditamento e stipulare i contratti con i soggetti pubblici e privati accreditati attraverso le Aziende sanitarie locali. Dovranno strutturare anche il sistema di vigilanza e controllo, che prevede l’accertamento del possesso di requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi, così come il monitoraggio dei percorsi assistenziali attivati. Per questo è fondamentale che questa intesa venga recepita e attivata il prima possibile e in modo omogeneo sul territorio nazionale.
 
In quest’ottica sarebbe importante implementare questo percorso con la definizione dei requisiti minimi di accreditamento anche per la fornitura dei servizi homecare e dei percorsi terapeutici ad alta intensità tecnologica, per offrire cure domiciliari eque e accessibili a tutti i cittadini. In questo contesto ideale le cure domiciliari sarebbero integrate tra prestazioni sanitarie, terapie tecnologiche e soluzioni digitali con l’obiettivo di contribuire a supportare la presa in carico clinica del paziente.

Ci preme dunque sottolineare l’importanza di due fattori oggi fondamentali per andare verso cure domiciliari appropriate e ben integrate con il territorio: il tempo e le modalità di recepimento dell’intesa sull’accreditamento. Chiediamo pertanto alle Regioni e alle Province Autonome di recepire quanto prima l’intesa e di avviare una riflessione sulle modalità di fornitura dei servizi di cura domiciliare per garantire a tutti i cittadini prestazioni eque e omogenee su tutto il territorio nazionale.
 
Fernanda Gellona
Direttore generale Confindustria Dispositivi Medici

24 settembre 2021
© Riproduzione riservata

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