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Liguria. Al via nuovo piano per le dimissioni protette nella Asl 3 

Nicolò: “Assegnazione diretta da parte degli ospedali per alleggerire i PS e garantire continuità assistenziale”. L’ospedale potrà autorizzare al massimo 30 giorni di RSA per post acuti per paziente in dimissione. La sperimentazione avrà una durata di sei mesi. La rivalutazione delle condizioni del paziente sarà a carico dei geriatri o dei medici dell’area internistica dell’ospedale inviante.

10 FEB - È stato presentato oggi il progetto di riorganizzazione della gestione dei posti letto nelle RSA post acuti nel territorio dell’ASL 3 Genovese. Le rilevazioni hanno evidenziato la necessità di un incremento del fabbisogno di circa 80 posti letto in più per i post-acuti arrivando così a 300 posti letto complessivi: il 47% saranno destinati al Policlinico San Martino, il 23% agli Ospedali Galliera, il 9% all'Ospedale Evangelico, il 21% ai presidi ospedalieri di ASL 3. Alla presentazione del nuovo progetto di riorganizzazione hanno partecipato anche il direttore generale del Policlinico San Martino Marco Prioli, il direttore generale dell’Ospedale Galliera Francesco Quaglia, il direttore generale dell’Ospedale Evangelico Alessio Parodi, il direttore Sociosanitario dell’ Asl 3 Isabella Cevasco.

“Abbiamo deciso di procedere con l’assegnazione diretta da parte dell’ospedale dei posti in RSA post acuti perché vogliamo incidere in modo significativo sulla riduzione dei letti che sostano per troppo tempo nei corridoi del pronto soccorso dell’area genovese, con alcune situazioni inaccettabili per i cittadini liguri – spiega in una nota l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò –. Oltre a questo vogliamo assicurare la continuità assistenziale nel percorso delle dimissioni protette. Ritengo che questa sperimentazione, che avrà una durata di sei mesi, possa essere utile ad abbattere ulteriormente i tempi di dimissione dalle strutture ospedaliere verso le residenze. Una gestione diretta da parte dell’ospedale comporta infatti una valutazione del percorso riabilitativo del paziente più appropriata e responsabile”.

“L’ospedale – ha aggiunto Nicolò - potrà autorizzare al massimo 30 giorni di RSA per post acuti per paziente in dimissione. La rivalutazione delle condizioni del paziente sarà a carico dei geriatri o dei medici dell’area internistica dell’ospedale inviante mentre le rivalutazioni dovranno avvenire almeno con cadenza quindicinale e comunque entro e non oltre il trentesimo giorno. A quel punto dovrà essere valutata e documentata nello specifico l’eventuale necessità di prosecuzione del progetto riabilitativo”.

Una volta riservato il posto in RSA al paziente in dimissione dall’ospedale, se questa non avviene entro 48 ore, si procederà d’ufficio a rendere il posto disponibile per pazienti anche di altri ospedali; se il paziente in dimissione presenta una diagnosi psichiatrica e/o di dipendenza pregressa o attuale, una disabilità complessa o comunque una diagnosi che lo caratterizza per aspetti di pericolosità per sé e per gli altri, l’unità di valutazione ospedaliera dovrà attestare la non pericolosità del paziente e la conseguente appropriatezza al setting di post acuto.

“Un altro obiettivo indiretto – spiega Nicolò - è quello di consentire ai medici, agli infermieri, agli operatori sociosanitari che lavorano all'interno dei pronto soccorso di lavorare meglio, perché è chiaro che se gli riduciamo la quota di letti che restano parcheggiati nei corridoi dei pronto soccorso, loro stessi possono dedicarsi meglio alle attività lavorative elettive che sono quelli di curare le emergenze dei cittadini liguri”.

10 febbraio 2025
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