Anziani nei pronto soccorso: una crisi silenziosa, ma il cambiamento è iniziato
12 MAG -
Gentile Direttore,in Liguria, il volto più fragile del sistema sanitario continua ad essere quello di un anziano in attesa su una barella, ricoverato in pronto soccorso non perché sia il luogo più adatto ma perché troppo spesso è l’unico in grado di offrire una risposta, seppur parziale e tardiva, a un bisogno assistenziale che altrove resta inascoltato.
Oltre il 60% dei reparti di Medicina interna opera in regime di overbooking. I pazienti -frequentemente anziani, non autosufficienti, soli - restano in attesa per ore o giorni, a testimonianza di una crisi che si è cronicizzata nel tempo. A generarla, non è solo l’aumento della domanda ma un’insufficiente integrazione tra ospedale, territorio, RSA e servizi di prossimità.
Tuttavia, è importante riconoscere che la Regione Liguria e l’Assessorato alla Sanità hanno avviato un percorso di riforma strutturale, con l’introduzione di nuovi meccanismi organizzativi e di un più forte raccordo tra pronto soccorso, medicina territoriale e strutture residenziali. Si tratta di interventi concreti che mirano a gestire in modo più fluido le dimissioni protette, attivare percorsi alternativi al ricovero ospedaliero e sostenere le famiglie nella presa in carico dell’anziano fragile.
Queste misure, pur promettenti, richiedono ancora tempo per essere pienamente metabolizzate dal sistema ASL e dai professionisti coinvolti. Il dialogo operativo tra ospedale e territorio, avviato ma non ancora maturo, va consolidato affinché si traduca in azioni tempestive, coerenti e condivise.
Pazienti soli, senza parenti, senza una rete amicale o magari in attesa della nomina di un amministratore di sostegno, spesso restano nei pronto soccorso in attesa che i servizi competenti si attivino per la presa in carico. Questa è una fotografia ancora attuale ma non definitiva: se il percorso tracciato verrà sostenuto con continuità e responsabilità, il sistema ligure potrà affrontare con maggiore equilibrio e dignità la sfida dell’invecchiamento e della cronicità.
La transizione è cominciata. Ora serve uno sforzo corale per portarla a compimento. Perché dietro ogni accesso improprio al pronto soccorso c’è una domanda di cura, solitudine e dignità che non può più attendere. E ogni passo avanti nella costruzione di una sanità integrata è un passo verso un sistema più giusto, sostenibile e umano.
Luca PallaviciniPresidente nazionale Confcommercio Salute, Sanità e Cura
12 maggio 2025
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