Emergenza 118. Pastori: “In E-R tempi più rapidi di risposta: tre minuti sotto il target nazionale di 18 minuti”
Oltre 512mila le chiamate registrate lo scorso anno, più di 527mila i pazienti assistiti. Il coordinatore regionale 118, Antonio Pastori, spiega con numeri e dati l’attività del sistema di emergenza da Piacenza a Rimini: “Considerando che la vera attività salvavita nella maggioranza dei casi è il primo intervento, tre minuti in meno vuol dire più vite salvate”.
23 GIU - “Il sistema di emergenza territoriale dell’Emilia-Romagna è uno dei migliori nel Paese, in termini di livelli di prestazione erogata e di connessione con la rete ospedaliera. Lo certifica anche il ministero della Salute sulla base dei Lea, i livelli essenziali d’assistenza, per quanto riguarda i tempi di risposta, che considerano come allarme-target – cioè il tempo dal primo squillo della telefonata all’arrivo del mezzo – un tempo di 18 minuti in tutto il territorio provinciale. L’Emilia-Romagna è tra le Regioni più rapide: lo scorso anno contro una media italiana di 19 minuti per la risposta, il tempo di intervento medio da noi è stato di 15 minuti, tre minuti sotto il target nazionale. Considerando che la vera attività salvavita nella maggioranza dei casi è il primo intervento, tre minuti in meno vuol dire più vite salvate”. Il bilancio arriva dal coordinatore regionale del 118,
Antonio Pastori, che in una nota diramata dalla Regione illustra con numeri e dati la qualità e la tempestività delle prestazioni.
“Sottolineo che la valutazione della capacità di risposta all’emergenza, come da direttive del Ministero della Salute, deve considerare giustamente l’intero territorio, non i Comuni o parti di esso. In poco più di un’ora riusciamo, nel 75% dei casi, a trasportare e intervenire sul paziente negli ospedali già pre-allertati. E questo fa la differenza in caso di arresto cardiaco, trauma grave, ictus e insufficienza respiratoria grave”.
Nel 2024 sono state oltre 512mila le chiamate registrate dal 118 che hanno generato almeno l’invio di un mezzo e 527.310 i pazienti assistiti.
84mila i codici rossi (16%) in invio dell’ambulanza e solo il 2,5% (12.524 su 527.310) dei servizi è stato classificato come grave nel momento in cui il mezzo di soccorso è giunto sul posto.
I codici verdi (200mila, 39%) e gialli (223mila, 44%) di gravità presunta in chiamata rappresentano l’83% del totale delle chiamate registrate.
Negli ultimi dieci anni il numero di codici gravi (12.524) è stabile, mentre sono aumentati i codici lievi rilevati al momento dell’arrivo del mezzo (303.141).
ì
23 giugno 2025
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