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È allarme bronchioliti nei bambini in Lombardia. I pediatri alla Moratti: “Ospedali quasi saturi, intervenire”

Le sezioni lombarde di Sip, Sin e Sicupp Sin chiedono a Moratti di avviare “in tempi rapidi un tavolo regionale per discutere dell’emergenza bronchioliti e della situazione infettivologica pediatrica”, tutto ciò “avviene mentre la pandemia da Covid-19 sembra riprendere fiato”. “In ambito locale i reparti sono occupati per metà o addirittura per due terzi da bambini con bronchioliti”, spiega il presidente Sip Lombardia alla Dire.

29 NOV - Avviare “in tempi rapidi un tavolo regionale per discutere dell’emergenza bronchioliti e della situazione infettivologica pediatrica“. È la richiesta rivolta con una lettera all’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, dai presidenti delle sezioni lombarde della Società italiana di pediatria (Sip), Raffaele Badolato; della Società italiana di neonatologia (Sin), Giovanna Mangili, e della Società italiana delle cure primarie pediatriche (Sicupp), Marina Picca.

“Le misure di prevenzione non farmacologiche messe in atto nel corso dell’anno 2020/21 per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da Sars-Cov2- si legge nella lettera- hanno consentito di ridurre non solo la diffusione tra i bambini del Covid-19, ma anche di altri virus respiratori, compresi il virus respiratorio sinciziale, il rinovirus, il virus influenzale. Tuttavia, questi virus, che sono generalmente responsabili di infezioni gravi nei bambini di età inferiore ai 2 anni, nei nati prematuri, nei bambini con malattie respiratorie croniche come la broncodisplasia polmonare o la fibrosi cistica, nei bambini con cardiopatia congenita, nei bambini sindromici e/o affetti da condizioni neuromuscolari, sono tornati a circolare con intensità mai registrata negli anni precedenti. Pertanto- sottolineano gli specialisti lombardi- a partire dai mesi scorsi si è osservata ed è tuttora in corso in tutta Italia, e in particolare in Regione Lombardia, un’epidemia di bronchiolite da virus respiratorio sinciziale e da virus respiratori che ha messo in grande difficoltà i pediatri di libera scelta nel gestire il crescente numero di casi e i reparti di Pediatria del territorio lombardo nel fare fronte ai bambini che sviluppano insufficienza respiratoria e che, quindi, necessitano di supporto nella ventilazione polmonare presso i reparti ordinari, i centri di terapia intensiva neonatale o le rianimazioni pediatriche”.

Tutto ciò, tengono a ricordare Sip-Sin-Sicupp Lombardia, “avviene mentre la pandemia da Covid-19 sembra riprendere fiato nella popolazione dei soggetti ancora suscettibili, che comprende purtroppo non solo gli adulti non vaccinati ma anche tutti i bambini di età inferiore ai 12 anni, per i quali i vaccini potrebbero essere disponibili solo a partire dalle prossime settimane. Infine- aggiungono- i dati epidemiologici sulla diffusione dell’infezione influenzale indicano una tendenza ad una rapida crescita dell’epidemia influenzale specialmente tra i bambini di età inferiore ai 4 anni. Pertanto- ammoniscono Badolato, Mangili e Picca in conclusione- esiste il rischio che l’andamento epidemiologico di bronchioliti, Covid-19 e influenza possa mettere in crisi la capacità di assistenza della rete sanitaria pediatrica lombarda, già in grave difficoltà per le conseguenze indirette legate alla diffusione dell’epidemia da Covid-19 nella popolazione generale”.

“In ambito locale i reparti sono occupati per metà o addirittura per due terzi da bambini con bronchioliti. Di conseguenza, abbiamo difficoltà a ricoverare pazienti con altre patologie. Nel caso in cui ci fosse un aggravamento dell’epidemia da Covid-19 anche nei bambini, che sono suscettibili perché non vaccinati, ci troveremmo nella concreta difficoltà di ricoverare i casi più gravi, che sono comunque il 5%”, dichiara all’Agenzia Dire è Raffaele Badolato.

“Abbiamo scritto questa lettera all’assessore Moratti- chiarisce Badolato- per mettere in evidenza la situazione di criticità in cui ci stiamo trovando in Lombardia, e in realtà anche nel resto d’Italia, per via del numero elevatissimo di casi, particolarmente nei bambini più piccoli, di infezioni delle basse vie respiratorie che sono sostanzialmente delle bronchioliti sostenute da virus respiratorio sinciziale e rinovirus. Questo tipo di patologia ha un’evoluzione che talora richiede l’ospedalizzazione e a volte il ricorso a terapie intensive neonatali o pediatriche. Vista la numerosità- ribadisce- siamo arrivati a una situazione vicina alla saturazione e abbiamo voluto metterne a conoscenza la Regione, anche in relazione alla contemporanea pandemia da Covid-19 che già sollecita l’attenzione delle autorità sanitarie regionali“.

Le tre società scientifiche hanno inoltre chiesto, aggiunge il presidente di Sip Lombardia, “di fare una valutazione ed eventualmente avviare un dialogo su questo tema. La Regione ha già predisposto una organizzazione territoriale delle Terapie intensive pediatriche per gestire i casi più gravi. Sarebbe per noi auspicabile che anche le forme più lievi fossero monitorate e vi fosse una valutazione della strumentazione, della disponibilità di ventilatori. Sono aspetti tecnici che vorremmo poter discutere in ambito regionale per evitare che il sovrapporsi di emergenze, in questo caso pediatriche, ad altre emergenze, che riguardano per lo più gli adulti come la pandemia da Sars-Cov-2, non ci trovi impreparati. Vorremmo che partisse un Tavolo- chiarisce Badolato- già nei mesi scorsi ci è stata mostrata grande disponibilità dimostrata dalla vice presidente della Regione, Letizia Moratti, sui temi della pediatria. Confido quindi- conclude- che troveremo ascolto, perché si tratta di uno dei temi emergenti più importanti per la nostra organizzazione regionale”.

L’epidemia da virus respiratori, in corso in tutta Italia e in particolare in Lombardia, “potrebbe avere un impatto anche sulla campagna di vaccinazione contro il Covid-19 per la fascia 5-11 anni perché nel momento in cui c’è una patologia intercorrente, la vaccinazione viene dilazionata”, prosegue Badolato.

La vasta diffusione nella popolazione pediatrica dei virus respiratori che si sta registrando in queste settimane potrebbe, tuttavia, anche avere un impatto positivo attraverso il costante contatto tra i pediatri di libera scelta e le famiglie.

“Noi pediatri- chiarisce ancora l’esperto - intendiamo dare il nostro supporto alla Regione Lombardia e ai centri vaccinali per incoraggiare i genitori a effettuare la vaccinazione contro il Covid-19. Ricordiamo- aggiunge- che questa vaccinazione, per la fascia d’età 5-11 anni, è stata autorizzata pochi giorni fa da Ema e Aifa e su di essa la presidente della Sip nazionale, Annamaria Staiano, ha già espresso la posizione della nostra Società scientifica, cioè di grande supporto a questa vaccinazione in quanto il rapporto rischi-benefici è nettamente a favore dei benefici”
.
Commentando, infine, quando sostenuto da Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, il quale ha ricordato che il Covid-19 è una delle prime 10 cause di morte in età pediatrica, il presidente di Sip Lombardia tiene a ricordare che “quando analizziamo i numeri della mortalità del Covid, trascuriamo che uno degli obiettivi di ogni paese civile è di rendere la mortalità infantile molto bassa. Quindi ogni situazione che porti alla morte di un bambino o a un danno per la sua salute è una grande sconfitta per tutta la società. La sottolineatura del presidente di Aifa è, dunque, un richiamo all’attenzione particolare che la popolazione dei nostri piccoli pazienti merita”, conclude.

29 novembre 2021
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