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Meno burocrazia, più tempo per i pazienti: la Regione Lombardia ascolti i medici di base

10 OTT - Gentile Direttore,
abbiamo ascoltato con attenzione e preoccupazione il grido d’aiuto di una categoria – quella dei medici di base – che chiede solo di poter fare il proprio mestiere: curare le persone. È una professione oggi in grande difficoltà, stretta tra carenze di personale, burocrazia e una formazione che non sempre prepara adeguatamente al ruolo. I numeri parlano chiaro: oltre 300.000 cittadini lombardi sono oggi privi di un medico di medicina generale.

Durante l’audizione di ieri in Commissione Sanità, i rappresentanti della Libera Associazione Medicina Generale (LAMG) non si sono limitati a denunciare le criticità, ma hanno presentato proposte concrete, realizzabili, e prive di costi aggiuntivi per il sistema sanitario.

Le priorità evidenziate da LAMG vanno nella direzione di una più efficiente semplificazione amministrativa. A cominciare dall’stensione della validità delle prescrizioni da 6 a 12 mesi, all’ Obbligo per gli specialisti ospedalieri e dei pronto soccorso di rilasciare direttamente impegnative e certificati. Senza dimenticare la necessità di eliminare le prescrizioni “indotte” da specialisti privati, che generano ulteriore burocrazia o, peggio, inappropriatezza prescrittiva.

Necessario anche un miglioramento legato alla digitalizzazione a partire dallo stop all’uso obbligato dei ricettari cartacei (ricette rosse) e dallo sblocco automatico del fascicolo elettronico dei pazienti, fino all’automatizzazione delle pratiche non cliniche, come la prescrizione di ausili per l’incontinenza o il diabete, sfruttando i dati già presenti nei sistemi regionali e le tecnologie di Intelligenza Artificiale.

Altro tema emerso durante l’audizione è la crisi del percorso di formazione dei nuovi MMG. LAMG ha proposto interventi chiari anche su questo fronte: aumento della borsa di studio per i tirocinanti, adeguandola a quella delle specialità mediche; accordi tra Regione e Comuni per favorire l’apertura di ambulatori in spazi a costi calmierati; incentivi alla medicina di gruppo, per garantire continuità nella formazione e nella presa in carico dei pazienti.

Formazione, semplificazione, valorizzazione del ruolo clinico del medico di base: sono queste le richieste alle quali Regione Lombardia deve dare seguito. Sburocratizzare il lavoro dei medici di famiglia non può restare uno slogan. È una necessità urgente e realizzabile con provvedimenti regionali, senza pesare ulteriormente sul bilancio sanitario.

Come rappresentanti istituzionali, abbiamo il dovere di trasformare queste richieste in azioni concrete. Solo così potremo migliorare le condizioni di lavoro dei medici e, con esse, la qualità del servizio offerto ai cittadini.

Nicola Di Marco
Capogruppo M5S in Consiglio regionale Lombardia

10 ottobre 2025
© Riproduzione riservata

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