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Lombardia. L’Ospedale di Saronno potenzia l’Urologia con la chirurgia robotica mininvasiva

Gli urologi Justich e Pozzi: Questa nuova metodica consentirà di trattare un numero sempre crescente di pazienti affetti da Ipertrofia Prostatica Benigna; gli interventi durano meno di 60 minuti e permettono di preservare le funzioni sessuali”. Inoltre tempi di recupero ridotti e dimissioni in massimo 2-3 giorni.

14 OTT - L’Ospedale di Saronno si dota di un nuovo sistema robotico mini invasivo per il trattamento dei sintomi del basso tratto urinario, in particolare dell’ipertrofia prostatica benigna. I primi interventi avviati nei giorni scorsi sono sempre più mirati, controllati e immediati.

“Si tratta - spiegano a Quotidiano Sanità il Dr. Matteo Justich e il Dr. Efrem Pozzi, dell’Unità Operativa di Urologia diretta dal Dr. Giovanni Saredi - di una tecnica che combina la nitidezza dell'imaging multidimensionale in tempo reale, l’autonomia robotica e l'ablazione a getto d'acqua senza calore e senza bisturi per la rimozione del tessuto prostatico in eccesso che provoca sintomi importanti del basso tratto urinario. Gli interventi con questa tecnica durano meno di 60 minuti e permettono di preservare le funzioni sessuali, possiamo dire che nella stragrande maggioranza è conservata l’eiaculazione; inoltre riducono i tempi di recupero, le dimissioni avvengono in massimo 2-3 giorni”.

“Trattandosi di una disostruzione precisa, mininvasiva ed eco-guidata - proseguono gli Urologi -, i vantaggi per il paziente si traducono in una elevata tutela delle funzioni sessuali, una riduzione delle complicanze e tempi di degenza più brevi. Il tessuto prostatico viene infatti rimosso tramite un getto d’acqua ad alta velocità, senza l’utilizzo di calore; i risultati ottenuti sono concreti e misurabili in termini di efficacia e sicurezza”.

“Possiamo senza dubbio sottolineare come questa nuova metodica si adatti, al meglio, ad un percorso di cura personalizzato: la combinazione dei tre principi d’azione del sistema robotico che comprende l’acquisizione di immagini in tempo reale, la pianificazione della rimozione del tessuto prostatico in base alle immagini acquisite e l’idro-ablazione del tessuto target senza impiego di energia termica, permette di rimuove il tessuto prostatico in modalità robotizzata e in base alla specifica anatomia del paziente. Questa nuova metodica più innovativa consentirà di trattare un numero sempre crescente di pazienti affetti da Ipertrofia Prostatica Benigna” – concludono Justich e Pozzi.

Elisabetta Caredda

14 ottobre 2025
© Riproduzione riservata

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