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Medicina generale. Lo Smi incontra Costa: “Case di Comunità non possono sostituire gli studi medici”

Il sindacato ha manifestato al sottosegretario alla Salute le proprie preoccupazioni in merito alla riforma della sanità territoriale. “Da Costa disponibilità a nuovi appuntamenti per trovare insieme soluzioni per aumentare la qualità delle cure per i cittadini e quella del lavoro ai professionisti medici. Ascolto e condivisione hanno reso prezioso l’incontro”, riferisce Enzo Scafuro dello Smi.

04 OTT - Una delegazione della Segreteria Regionale del Sindacato dei Medici Italiani (Smi) ha incontrato negli scorsi giorni, a Milano, il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa, per esporre alcune criticità che stanno attraversando il sistema sanitario, lombardo e nazionale.

“Il Sottosegretario Costa - riferisce in una nota Enzo Scafuro, Segretario Regionale SMI Lombardia e Responsabile Nazionale Area Convenzionata - ha manifestato, aprendo l’incontro, il suo riconoscimento al lavoro che i medici di medicina generale hanno svolto, con abnegazione, sul territorio durante i momenti più delicati della pandemia ricordando quanti hanno perso la vita. Ha voluto affermare il ruolo unico della capillarità della loro presenza sul territorio, sul costante rapporto con ogni singolo paziente come punto di riferimento unico nel suo genere, ruolo che deve essere salvaguardato e difeso, da attacchi interni ed esterni da qualunque parte possano provenir”.

La delegazione del Smi ha evidenziato a Costa come “alcune progettualità riguardanti la medicina generale (vedi Casa di Comunità), possano spostare soluzioni ospedalocentriche sul territorio annullando tale principio”.

Per lo Smi “le Case di Comunità, gestite dai medici di medicina generale, continua Scafuro, devono essere di aiuto alla medicina generale e territoriale, ma non possono, né devono sostituire i loro studi. Il Sottosegretario Costa ha pienamente condiviso tale principio nella volontà di preservare il nostro servizio sanitario come universale, equo, solidale”.

“Abbiamo, inoltre, ha fatto notare - spiega Scafuro - che in Regione Lombardia nei prossimi cinque anni circa 1500 medici di medicina generale su 7000 andranno in pensione con decine di milioni di cittadini a rischio di assistenza primaria. In questo senso il Sottosegretario Costa, per affrontare l’annoso problema della carenza dei medici, ha condiviso la nostra richiesta riguardante la necessità di aumentare il numero delle borse di studio, adeguandone il compenso economico e la necessità di dare dignità di specializzazione al triennio di medicina generale anche con un percorso di formazione che inizi già dall’Università. Su queste richieste ha assicurando un suo fattivo impegno sia a livello nazionale che regionale”.
 
L’incontro si è concluso, riferisce il sindacalista, “con la disponibilità del Sottosegretario Costa per nuovi appuntamenti per trovare insieme soluzioni per aumentare la qualità delle cure per i cittadini e quella del lavoro ai professionisti medici. Ascolto e condivisione hanno reso prezioso l’incontro”.

04 ottobre 2021
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