“Siamo stati costretti a proclamare uno sciopero di 4 ore per 5 giorni a giugno (unitamente al Fimmg e allo Snami) perché la Asl di Avezzano- Sulmona e l’Aquila ha sospeso sia le attività svolte dai medici di Continuità Assistenziale, sia ha soppresso, in modo del tutto arbitrario, l’indennità di rischio di 4 euro all’ora prevista dall’accordo integrativo regionale articolo 13 comma 1 capo II. Nemmeno la procedura di conciliazione messa in atto dalla Prefettura ha fatto recedere la posizione intransigente della ASL; siamo esterrefatti”. Così
Silvio Basile, Presidente Regionale del Sindacato Medici Italiani dell’Abruzzo, annuncia la protesta che vedrà i medici di CA incrociare le braccia, a giugno, 4 ore per cinque giorni.
“La sospensione delle attività ambulatoriali dei medici di CA – prosegue Basile -, in modo del tutto illegittima, impedisce ai cittadini di recarsi presso le sedi di Continuità Assistenziale per avere ulteriori servizi, quali una visita ambulatoriale o altre prestazioni (ricettazione per farmaci urgenti, prescrizioni di esami urgenti, ect) che non si è riusciti ad ottenere attraverso le attività ambulatoriali diurne. Con le attività svolte dai medici di Continuità Assistenziale possono essere erogate medicazioni semplici, iniezioni intramuscolare; sopprimendo queste prestazioni si privano i cittadini della ASL Avezzano - Sulmona e l’Aquila di servizi essenziali e indispensabili”.
“Le indennità previste da1l’Accordo integrativo regionale vigente non sono mai messe in discussione da accordi regionali e sono da intendersi riconosciute in quanto correlate ai servizi resi da tutto il personale medico operante nel settore della Continuità Assistenziale a garanzia del miglioramento e dell’integrazione dell’assistenza medica ai cittadini” continua il sindacalista dello Smi.
“Le indennità in questione s’intendono finalizzate alla remunerazione di particolari e specifiche condizioni di disagio e difficoltà in cui vengono rese le prestazioni sanitarie al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza. Basti pensare alle particolarità del territorio abruzzese, alle difficoltà e ai rischi che incorrono i medici per raggiungere le sedi di Guardia Medica”, chiarisce Basile spiegando che “lo SMI proclamando lo sciopero di giugno intende assolvere in questo modo, a uno dei compiti essenziali del sindacato: difendere i diritti della categoria medica e tutelare la salute dei cittadini”.