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QS Edizioni - mercoledì 24 aprile 2024

Regioni e Asl - Basilicata

Smi Basilicata: “Valorizzare la centralità del medico nel servizio sanitario pubblico” 

immagine 28 giugno - Il richiamo del sindacato in occasione del congresso regionale che ha riconfermato segretario regionale Vincenzo Filitti e presidente Armando Zampino. Per Filitti “abbiamo un sistema sanitario che compie  40 anni, ma portati malissimo, che necessita di correttivi affinché non vengano meno i principi di una sanità equa, solidale e universalistica”.
“La portata storica delle risorse del PNRR, che dovranno servire a modernizzare il SSN e valorizzare la professione medica” e “il nostro primo compito è quello di preparare le condizioni per l’immissione di giovani medici nella professione per ovviare alla carenza di medici che si riscontra anche in alcune aree della Basilicata, affidando a loro il rinnovamento delle rappresentanze sindacali”. Così Vincenzo Filitti, segretario regionale del Sindacato Medici Italiani (Smi) è intervenuto, con n una dichiarazione, alla fine dell’assise regionale dello Smi della Basilicata, che lo ha riconfermato alla carica di segretario regionale insieme ad Armando Zampino nel ruolo di presidente regionale.  
“Abbiamo - ha proseguito Filitti - un sistema sanitario che compie 40 anni, ma portati malissimo, che necessita di correttivi affinché non vengano meno i principi di una sanità equa, solidale e universalistica. Per queste ragioni, dobbiamo cogliere  la portata storica delle risorse del PNRR”.

Per il segretario regionale dell Smi “in Basilicata bisognerà impegnarsi per superare logiche meramente aziendalistiche improntate solo a una logica di pareggio di bilancio, favorendo, invece, l’accesso alle cure per tutti e tutte. In particolare abbiamo bisogno di misure regionali di sostegno per potenziare gli organici dei Pronto Soccorso, che sono in sofferenza, e della medicina di emergenza-urgenza”.

Al congresso regionale Smi anche il contributo del presidente nazionale del sindacato, Ludovico Abbaticchio, che si è soffermato sulla necessità che “la parte pubblica assicuri, sempre di più, finanziamenti finalizzati  alla formazione e alla qualificazione dei giovani medici per assicurare il cambio generazionale nelle professioni sanitarie e in quelle mediche, garantire il diritto alla salute dei cittadini, a partire dalle zone interne e disagiate del nostro paese”.
28 giugno 2022
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