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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl - Calabria

Covid. In Calabria prorogati contratti per 852 sanitari, Occhiuto: “Chiederemo risorse per il loro futuro" 

immagine 6 aprile - La proroga arriva al 30 giugno, ma la volontà della Regione è confermare i professionisti assunti per far fronte all'emergenza Covid. “Sono stati indispensabili per il nostro territorio, chiederemo al Governo risorse adeguate per il loro futuro”, ha fatto sapere il presidente Occhiuto evidenziando come, peraltro, “la pandemia non sparirà da un giorno all’altro, quindi le strutture che hanno ben funzionato in questi mesi non andranno smantellate”.
Le Aziende sanitarie provinciali e le Aziende ospedaliere calabresi hanno rinnovato, al momento fino al 30 giugno, tutti i contratti a tempo determinato del personale impiegato in questi mesi per fronteggiare l’emergenza Covid. Si tratta di 852 unità: 268 per l’Asp di Cosenza, 88 per l’Asp di Crotone, 44 per l’Asp di Catanzaro, 25 per l’Asp di Vibo Valentia, 73 per l’Asp di Reggio Calabria, 61 per l’Ao di Cosenza, 66 per l’Ao di Catanzaro, 126 per l’Ao Mater Domini, 101 per l’Ao Reggio Calabria. A darne notizia la Regione Calabria in una nota.

“Medici e infermieri che hanno contribuito in modo decisivo alle ottime performance raggiunte dalla Calabria per quanto riguarda la campagna vaccinale - siamo stati per settimane i primi in Italia per somministrazioni -, e per il contrasto alla pandemia: tutti ci collocavano in ‘zona arancione’ già da fine autunno, e invece la Regione non ha mai varcato la soglia oltre la ‘zona gialla’”, commenta il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, evidenziando il valore di questi professionali.

Le risorse utilizzate per finanziare i rinnovi dei contratti sono state reperite tra i fondi Covid non ancora spesi dalle Asp e dalle Ao, e tra i fondi PonGov. “Ma la Regione vuole andare oltre, questi professionisti sono stati indispensabili per il nostro territorio, e dunque chiederemo al Governo risorse adeguate per il loro futuro”, annuncia Occhiuto.

D’altra parte, evidenzia il presidente, “la pandemia non sparirà da un giorno all’altro, e i contagi e i ricoveri nella nostra Regione devono essere un monito per non abbassare la guardia. Per queste ragioni le strutture che hanno ben funzionato in questi mesi non andranno smantellate, e anzi in queste settimane saranno utilizzate anche in relazione all’arrivo di profughi dall’Ucraina”.
6 aprile 2022
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