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QS Edizioni - giovedì 18 aprile 2024

Regioni e Asl - Calabria

Contratto sanità privato. Giordano (Cisl Fp Calabria): “Inaccettabili dichiarazioni dal presidente Aiop Calabria”

immagine 11 settembre - Per la sindacalista “la posizione di Paolini è netta e chiara: o il Governo centrale e le Regioni si accollano tutta la spesa per il rinnovo del Ccnl dei lavoratori delle Strutture private o non ci sarà alcun rinnovo contrattuale. E poco importa se a pagarne le conseguenze sono le migliaia di lavoratori del Settore che aspettano il rinnovo contrattuale da 14 anni”, commenta Luciana Giordano.  La Cisl Fp Calabria sarà in piazza il 16 settembre per lo sciopero nazionale indetto dai sindacati confederali contro il mancato rinnovo del contratto.
La segretaria generale Cisl Fp Calabria, Luciana Giordano, interviene sulla lettera sottoscritta dal presidente di Aiop Calabria, Enzo Paolini, in merito al rinnovo del CCNL del personale in servizio presso le Strutture della Sanità privata che applicano i contratti Aiop/Aris. A destare particolare “perplessità”, per Giordano, le parole in cui si afferma che la Presidente nazionale Aiop “avrebbe dovuto/potuto… procedere alla firma del CCNL  solo in presenza di formali ed ufficiali impegni di Governo e Regioni alla concreta copertura di almeno il 50% dei costi derivanti dal rinnovo contrattuale” e che se “…gli impegni assunti da Governo e Regioni… non sono tradotti in atti formali ed in erogazioni concrete in favore delle Case di cura…” le stesse “… sarebbero condotte sulla strada di un disastro epocale”.

“Dichiarazioni davvero inaccettabili - commenta segretaria generale Cisl Fp Calabria - la visto che il Ministro della salute, Roberto Speranza e il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini con le note del 2 e del 28 luglio 2020 hanno formalmente chiarito che la Conferenza ha ribadito l’impegno delle Regioni e delle Province autonome di farsi carico del 50% dei costi del rinnovo contrattuale con un mix di interventi individuati a livello territoriale relativi ai budget e alle tariffe”.

Per Giordano “ancor più insopportabile è la previsione addirittura di un “disastro epocale” per le Case di Cura in assenza di coperture finanziarie statali e regionali. Forse Paolini dimentica che opera in un Sistema accreditato dal Servizio Sanitario pubblico e sovvenzionato con la fiscalità dei contribuenti, costretti ad addossarsi anche i costi della sanità privata in un contesto territoriale che con chiara evidenza nega il diritto alla salute ai suoi abitanti”.

“Praticamente - prosegue la sindacalista calabrese - la posizione di Paolini è netta e chiara, come d’altronde quella dei suoi colleghi del Lazio, dell’Umbria e della Campania, che tradotta in termini spiccioli e di immediata comprensione, significa: o il Governo centrale e le Regioni si accollano tutta la spesa per il rinnovo del CCNL dei lavoratori delle Strutture private o non ci sarà alcun rinnovo contrattuale! E poco importa se a pagarne le conseguenze sono le migliaia di lavoratori del Settore che aspettano il rinnovo contrattuale da 14 anni e che sono abituati a sopportare ogni forma di penalizzazione professionale, economica e giuridica (anche con riguardo al diritto costituzionalmente riconosciuto e tutelato di manifestare e scioperare) pur di “salvare” il posto di lavoro. Professionisti, la cui dedizione ha consentito alla parte datoriale di lucrare profitti sulla loro pelle ma che non ha mai avuto riconosciuto un trattamento giuridico ed economico equiparato a quello degli operatori della sanità pubblica”.

Per Giordano “la pre-intesa del CCNL AIOP/ARIS sottoscritta lo scorso 10 giugno e poi rinnegata dalla parte datoriale a fine luglio, aveva in parte riequilibrato la situazione fra i lavoratori privati e quelli pubblici della sanità. Ecco perché le Segreterie nazionali del pubblico impiego di CGIL, CISL e UIL hanno deciso di indire una giornata di sciopero nazionale per il prossimo 16 settembre, dopo una mobilitazione dei lavoratori delle Cliniche private che va avanti ormai da mesi e che ha visto in tutte le città d’Italia centinaia e centinaia di operatori del Settore scendere in piazza e protestare contro questa ennesima ingiustizia sociale che vede ancora una volta contrapposti il capitale contro la forza lavoro”.
11 settembre 2020
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