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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Ancod: “Pronti al dialogo con le Istituzioni, per minimizzare l’impatto negativo sui pazienti”

10 giugno - L’Associazione Nazionale Centri Odontoiatrici (ANCOD) in una nota informa di “aver già chiesto un incontro al MISE e al Ministero della Salute, per manifestare la propria disponibilità a più livelli, in relazione alle criticità che stanno emergendo a causa degli studi e delle strutture odontoiatriche che non riusciranno a riaprire a seguito dell’emergenza COVID19”
 
“Tutte le strutture associate ad ANCOD(DentalPro, Primo, Caredent, Vitaldent, HDental, Dentalcoop, Veradent)  – precisa il comunicato - , infatti, hanno già riaperto regolarmente e i centri che l’associazione rappresenta, pur non avendo relazioni di nessuna natura con il Gruppo Dentix - che tra l’altro non è associata ad ANCOD -, sono disponibili per trovare soluzioni in primis a beneficio dei tanti pazienti che rischiano di perdere il proprio punto di riferimento per le cure odontoiatriche. In virtù di questa presenza capillare e della forza economica dei gruppi associati ad ANCOD, siamo in condizioni di sederci in modo autorevole e pragmatico al tavolo che eventualmente il MISE o il Ministero della Salute vorranno istituire; così facendo, metteremo a disposizione quel supporto che proprio la solidità, la professionalità e la struttura societaria dei nostri gruppi ci consentono di offrire”.
 
“In questi giorni – dichiara Raffaele Abbattista, Direttore Generale Ancod – a quasi un mese dalla ripartenza, apprendiamo dalla stampa e dai Social della imminente crisi che sta investendo il gruppo Dentix in Italia e i suoi 50 centri odontoiatrici, distribuiti su tutto il territorio nazionale. A parte l’iniziale sgomento, ci siamo da subito attivati per capire l’entità delle difficoltà, non essendo DENTIX un nostro associato, e soprattutto stiamo cercando di capire come poter essere utili al fine di tutelare la salute dei pazienti. Inutile sottolineare che per noi, prima delle polemiche sul settore, vi è la piena e ferma volontà di sostenere i pazienti e le cure, poiché questo è nel DNA di ogni gruppo associato ANCOD”.
 
“ANCOD, senza alcuna interferenza con le vicissitudini aziendali, è a disposizione per curare i pazienti con finanziamenti, collaborare con Ministeri e parti sociali – ribadisce Michel Cohen, Presidente ANCOD –. Ma chiariamo con forza: noi rappresentiamo gruppi seri e solidi, diffidiamo dunque chiunque screditi un settore intero in ragione di una singola crisi aziendale. I finanziamenti sono un sistema fondamentale per consentire a tutti di effettuare cure: anche a coloro che prima non potevano accedervi; inoltre consentono piena emersione in un settore pervaso dal sommerso”.
 
“Le idee espresse nelle ultime ore da Federconsumatori  - sottolinea - sono battaglie di retroguardia, a difesa della vecchia corporazione che ha sempre vessato i pazienti con prezzi alti e nessuna garanzia, come confermato tra l’altro dalle diverse posizioni di altre associazioni di consumatori. Non si capisce, poi, in che modo singoli medici, a dir poco meno solidi sul fronte delle capacità di investimento, possano garantire attrezzature moderne e trattamenti di qualità solamente associandosi in STP. Appare evidente che per alzare la qualità delle cure e soprattutto per garantirle a tutti, servano investimenti e alleanze tra odontoiatri e investitori. Non si capisce, infine, in che modo odontoiatri senza esperienze manageriali possano gestire aziende e strutture importanti. Tutto ciò non toglie che, con riferimento a singole situazioni di crisi, qualora l’Autorità giudiziaria accerti situazioni di mala gestio per colpa grave, o persino per dolo, queste condotte vadano perseguite con rigore e intransigenza, tanto più che il bene minacciato è quello della salute”.
 
“Ma tutto ciò, che è ovvio – conclude -, non deve far sentire nessuno legittimato a screditare a priori anche chi, come gli associati ANCOD, opera seriamente e con estrema professionalità tutti i giorni. Del resto è ovvio che il Covid abbia colpito molte aziende in molti settori e la probabilità che vi siano fallimenti è molto concreta, ma ben più grave di queste situazioni di crisi sarebbe il tentativo di strumentalizzarle per mettere in cattiva luce l’intero settore. Noi siamo qui! Ci siamo!”.
10 giugno 2020
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