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QS Edizioni - giovedì 18 aprile 2024

Regioni e Asl - Emilia Romagna

“Non abbassare la guardia”, al via la campagna estiva dell’Emilia-Romagna contro l’Hiv 

immagine 29 luglio - Focus sull’uso corretto del preservativo: pur con la disponibilità dei farmaci, ricorda infatti la Regione, l’utilizzo corretto del preservativo rimane uno metodo efficace e fondamentale per la prevenzione, sia per l’Aids sia per le altre infezioni sessualmente trasmesse, che secondo il rapporto Iss del 2020, sono in aumento del 40% negli ultimi 27 anni. In Emilia-Romagna nel 2020 140 nuove diagnosi di Hiv.
Anche in estate guai ad abbassare la guardia contro l’Aids. È con questa idea che la Regione Emilia-Romagna ha dato il via alla nuova campagna estiva, appunto, di sensibilizzazione sull’Hiv e le malattie sessualmente trasmissibili, con un focus sull’uso corretto del preservativo. Negli ultimi 10 anni le nuove diagnosi di Hiv in Emilia-Romagna sono quasi dimezzate. “Un segnale positivo- fa notare alla Dire Raffaele Donini, assessore regionale alla Sanità- ma che non deve far abbassare la guardia di fronte ai numeri di chi scopre di aver contratto il virus solo quando è già troppo tardi”.

Pur con la disponibilità dei farmaci, ricorda infatti la Regione, l’utilizzo corretto del preservativo rimane uno metodo efficace e fondamentale per la prevenzione, sia per l’Aids sia per le altre infezioni sessualmente trasmesse, che stando al rapporto dell’Istituto superiore di sanità del 2020, sono in aumento del 40% negli ultimi 27 anni.

I numeri dell’Hiv in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna nel 2020 sono state registrate 140 nuove diagnosi di Hiv, con un’incidenza pari a 3,1 casi ogni 100.000 abitanti (più alta nei maschi). La modalità di trasmissione principale risulta essere nell’88% dei casi quella sessuale. Resta purtroppo ancora alto il numero di chi arriva a una diagnosi tardiva. Nel 2020 il 66% delle persone sieropositive era già in Aids o in una fase molto avanzata dell’infezione al momento della diagnosi. Le classi di età più colpite sono quelle tra i 20 e 49 anni. Le persone di origine straniera con diagnosi di Hiv sono poco meno di un terzo (32%) del totale.
29 luglio 2022
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