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QS Edizioni - sabato 20 aprile 2024

Regioni e Asl - Emilia Romagna

Caso Venturi. Rinviati a giudizio i 9 componenti dell’Ordine che avevano radiato l’assessore

immagine 8 gennaio - Il Gup del tribunale bolognese Francesca Zavaglia ha fissato per il 7 luglio la prima udienza, davanti al collegio della prima sezione penale. Gli imputati devono rispondere di concorso in abuso d’ufficio. L’assessore Venturi fu radiato nel novembre 2018 per una delibera che consentiva la presenza a bordo delle ambulanze dei soli infermieri specializzati. La Consulta l’anno scorso aveva poi bocciato la radiazione decisa dall’Ordine.
Sono stati rinviati a giudizio i nove componenti della commissione disciplinare dell'ordine dei medici di Bologna che il 30 novembre 2018 decisero la radiazione dall'albo dell'assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi, per una delibera che consentiva la presenza a bordo delle ambulanze dei soli infermieri specializzati. A darne notizia è l’Ansa.
 
Il Gup del tribunale bolognese Francesca Zavaglia ha fissato per il 7 luglio la prima udienza, davanti al collegio della prima sezione penale.
 
Gli imputati, difesi dagli avvocati Gianfrancesco Iadecola e Alberto Santoli, rispondono di concorso in abuso di ufficio. “Il gup - ha commentato il professor Vittorio Manes, difensore della Regione e di Venturi - ha ritenuto che vi sono elementi di prova significativi e meritevoli di approfondimento dibattimentale; nel processo si verificheranno i fatti e si accerteranno i danni causati all'assessore Venturi e alla Regione, entrambi costituiti parte civile”.
 
Secondo il pm Flavio Lazzarini e il procuratore Giuseppe Amato l'iniziativa nei confronti di Venturi era “dimostrativa della volontà intenzionale di discriminare e vessare il soggetto passivo, per ragioni diverse da quelle rese palesi in sede di contestazione disciplinare”.
 
Dopo la radiazione la Regione si era rivolta alla Corte Costituzionale, lamentando un'invasione nella propria autonomia. E la Consulta ha accolto il ricorso, ritenendo illegittimo il provvedimento e sostenendo che l'ordine dei medici aveva agito “in carenza di potere”, perché i motivi per i quali aveva sanzionato Venturi non sono stati compiuti “nell'esercizio della professione di medico, ma nell'esercizio di una funzione pubblica, in qualità di assessore regionale. Atti che non rientrano fra quelli sottoposti al potere sanzionatorio dell'Ordine”.
8 gennaio 2020
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