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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Cronache - Friuli Venezia Giulia

No vax tentano di occupare ospedale Pordenone. Anelli (Fnomceo): “Ssn patrimonio di tutti, odio ideologico lo risparmi”

immagine 15 dicembre - Spiega Anelli: “Le Convenzioni di Ginevra, alla base del diritto internazionale umanitario proteggono, anche in caso di conflitto armato, i malati, i feriti, i naufraghi, il personale medico, le ambulanze e gli ospedali. La protesta no-vax sta assumendo i contorni di una vera e propria guerra ideologica, il cui carico d’odio non risparmia neppure i presìdi che tutelano la salute pubblica”. L’invito a “forme di protesta pacifiche”.
“Solidarietà ai colleghi dell’Ospedale di Pordenone, al Presidente dell’Ordine Guido Lucchini e a tutto il Consiglio Direttivo. È inaccettabile che, nel nome di un’ideologia, si tenti di bloccare il lavoro a tutela della salute e a beneficio della comunità. Un grazie alla Digos per il tempestivo ed efficace intervento”.

Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, in merito al tentativo - sventato dalla Digos – di un gruppo di no-vax di occupare la Direzione sanitaria del nosocomio.

“Le Convenzioni di Ginevra, alla base del diritto internazionale umanitario – evidenzia Anelli – proteggono, anche in caso di conflitto armato, i malati, i feriti, i naufraghi, il personale medico, le ambulanze e gli ospedali. La protesta no-vax sta assumendo i contorni di una vera e propria guerra ideologica, il cui carico d’odio non risparmia neppure i presìdi che tutelano la salute pubblica”.

“Invitiamo i manifestanti – prosegue Anelli - a mettere in atto, se lo ritengono, forme di protesta pacifiche, che non interferiscano con la garanzia dei diritti dei cittadini e con il lavoro degli operatori sanitari. Operatori che, lo ricordiamo, sono anche al loro servizio, pronti a rispondere ai loro dubbi, ad accompagnarli verso una scelta consapevole e autodeterminata, e a curarli, se necessario. Il dissenso di alcun – conclude il presidente - non può e non deve intaccare i professionisti e le strutture del Servizio Sanitario nazionale, che è patrimonio di tutti”.
15 dicembre 2021
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