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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl - Friuli Venezia Giulia

Piano emergenza urgenza FVG. La Regione annuncia “Più 51% di automediche” ma per l’Aaroi “sono dati falsi”

di Endrius Salvalaggio 
immagine 5 luglio - Dopo la querelle sul numero di posti letto e il tasso di occupazione delle terapie intensive, gli anestesisti rianimatori dell’Aaroi del Friuli Venezia Giulia tornano a contestare la Regione sul numero delle automediche. Quello dichiarato dal vicegovernatore Riccardi in III commissione e quello chi ci lavora sul campo, non combaciano: per l’Aaroi sono il 20% in meno di quelle previste. Interviene il consigliere Zalukar con una interrogazione a Fedriga: “I numeri delle automediche forniti in III commissione risultano gonfiati, e di molto. Fare chiarezza”
Nuovo botta e risposta tra la Regione e l’Aaroi, che interviene per smentire i dati sulle automediche previste nel Piano di emergenza urgenza (Peu) esattamente come già fatto sui posti letto in terapia intensiva.

Nasce tutto dalle dichiarazione del vicegovernatore con delega alla salute Riccardo Riccardi fatte in III commissione ad una specifica richiesta di informazioni riguardante gli indicatori di qualità e di monitoraggio del sistema di emergenza territoriale, sul quale l’esponente dell’esecutivo, dopo una serie di resoconti, dichiara che le automediche, rispetto quanto previsto dal Piano emergenza urgenza (Peu) e cioè 6 automediche h/24 distribuite: 1 Trieste, 1 Gorizia, 1 Latisana, 1 Udine, 1 Tolmezzo, 1 Pordenone, la regione Friuli Venezia Giulia , sono verosimilmente  + 51%. Conti alla mano almeno 9 automediche. 

Di qui il disappunto del sindacato degli anestesisti rianimatori (Aaroi Emac FVG), rappresentati da Alberto Peratoner, che dichiara a mezzo di una nota “questa dichiarazione è surreale, addirittura, falsa”. 

Da dove si capisce che le automediche sono per il vicegovernatore Riccardi +51% lo si decifra da questi numeri come riporta la nota regionale. “Sull'automedica diurna, l'incremento è ancora più marcato (+51 per cento) perché dalle 1.445 previste se ne riscontrano invece 2.190 unità su 365 giorni”.

“Partendo dal Peu, a pagina 25 è scritto che le automediche devono essere 6 – chiarisce Peratoner – dislocate fra Trieste, Gorizia, Latisana, Udine, Tolmezzo e Pordenone e reperibili h/24. I due dati riportati  nel comunicato della regione FVG dopo l’incontro in III commissione dicono testualmente «perché dalle 1.445 previste se ne riscontrano invece 2.190 unità". Dati che non esistono ed, anzi, che hanno indotto anche altre redazioni a credere che in FVG, invece di esserci 1445 fra ambulanze e automediche, ce ne siano 2190. Questi numeri sono calcoli parametrati su 365 giorni per indurre chi non sa all’errore. Infatti 2190/365 risultano 6 automediche”. 

 “In soldoni, chi meglio di noi – chiede Peratoner -  poteva sapere quante automediche ci sono in FVG? In questa regione ce ne sono 6, ossia 2190/365 distribuite 4h/24 di cui: 1 Trieste, 1 Gradisca, 1 Udine, 1 Pordenone e n. 2 automediche h/12 distribuite 1 Latisana e 1 Opicina. Inoltre, cosa molto grave, manca un’automedica nella zona dell’alto Friuli, prevista sempre dal Peu, che va da nord di Udine fino alle alpi. Questa zona fra l’altro è quella che più sta soffrendo rispetto all’intera regione poiché mancano veri e propri servizi di assistenza sanitaria e Riccardi si salva dicendo che in caso di bisogno c’è sempre l’elisoccorso”.  

“Siamo di fronte ad una riduzione totale del 20% circa delle automediche rispetto al Peu – conclude Aaroi Emac FVG -  dal 2015, con una chiara evidenza di alcune zone ben tutelate con automedica ed altre completamente e pericolosamente scoperte come ad esempio tutta la Carnia (alto Friuli). Sarebbe necessario a questo punto una smentita da parte dell’assessore competente nonché una censura e rimozione immediata di chi gli ha fornito questi numeri falsi. Allarmano moltissimo infine i dati sulle tempistiche di intervento sui codici rossi in FVG che, secondo il report regionale, solamente il 20% dei casi vedrebbe garantito come tempestivo ed adeguato entro 8 minuti; un dato assolutamente preoccupante ed al di sotto di qualsiasi standard minimo di sicurezza e qualità”.

Sulle dichiarazioni del vicegovernatore Riccardi è sceso in campo anche il consigliere Walter Zalukar, già primario quiescente del pronto soccorso dell’ospedale Cattinara che con l’interrogazione di pochi giorni fa (29.06.2022) ha chiesto direttamente al presidente della giunta regionale Massimiliano Fedriga  “di richiamare l’assessore alla salute ad una maggiore diligenza nelle risposte alle interrogazioni dei consiglieri regionali, considerato che non è la prima volta che nell’aula del consiglio regionale l’assessore alla salute illustra dati e numeri che poi non trovano riscontro nella realtà, come nel caso dei letti di terapia intensiva di recente memoria”. 

Endrius Salvalaggio 
5 luglio 2022
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