toggle menu
QS Edizioni - sabato 21 giugno 2025

Governo e Parlamento

Università. Ecco i nuovi esami per l’accesso alle Facoltà di Medicina. Si partirà a fine anno con tre prove scritte da trentuno domande ciascuna

immagine 28 maggio - Addio ai test a risposta multipla per Medicina, Odontoiatria e Veterinaria: in arrivo un nuovo sistema di accesso basato su veri esami scritti, suddivisi in tre prove e con votazioni in trentesimi. Il decreto attuativo introduce il “semestre filtro” e permette fino a tre tentativi per superare le prove. Un cambio di paradigma che elimina il numero chiuso, puntando però su un diverso tipo di selezione che ha l'obiettivo di garantire una preparazione più seria e approfondita degli aspiranti medici e professionisti della salute.
Il percorso per diventare medico, odontoiatra o veterinario cambia volto: addio al test di ingresso e spazio a un nuovo modello d’accesso basato su veri esami scritti, da sostenere alla fine dell’anno. Un cambiamento atteso da tempo, che si concretizza nei prossimi giorni con la pubblicazione del decreto attuativo che renderà operativa la riforma.

Il Ministero dell’Università e Ricerca sta infatti ultimando i dettagli: secondo le anticipazioni dell'Adnkronos, le prove scritte si svolgeranno in un’unica giornata tra novembre e dicembre, con 93 domande complessive divise in 3 esami distinti – 31 quesiti per materia – a cui seguiranno i voti espressi in trentesimi. Un passaggio cruciale per gli aspiranti camici bianchi, che dovranno ottenere punteggi elevati per garantirsi l’ammissione al secondo semestre dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico.

Il primo decreto attuativo, già varato a metà maggio, ha delineato il cosiddetto “semestre filtro”: un semestre iniziale che permette di accedere al secondo semestre solo a chi supera con successo le nuove prove. In quest’ottica, gli atenei organizzeranno corsi di preparazione mirati a fornire agli studenti gli strumenti per affrontare al meglio i test scritti.

Il nuovo sistema di selezione non prevede più i tradizionali quiz a risposta multipla, ma veri e propri esami universitari, in linea con l’obiettivo di costruire un percorso formativo più solido e strutturato. Un cambio di rotta che, negli intenti dei promotori della riforma, vuole premiare la preparazione approfondita e la verifica delle reali competenze acquisite.

Come stabilito dal decreto, ogni studente dovrà indicare almeno cinque sedi universitarie, in ordine di preferenza, presso le quali intende proseguire il proprio percorso, a partire dalla sede scelta per il semestre filtro. In caso di mancata ammissione al secondo semestre, sarà possibile ripiegare su un altro corso di laurea o laurea magistrale a ciclo unico.

E per chi non dovesse riuscire subito? Il legislatore ha previsto una possibilità di ripetizione: fino a un massimo di tre tentativi per rifare il semestre filtro e sostenere nuovamente gli esami di profitto, sempre prima della formazione della graduatoria nazionale definitiva.

La riforma segna un cambio di paradigma: da un lato, la volontà di eliminare le barriere del numero chiuso; dall’altro, la scelta di puntare su una verifica rigorosa delle conoscenze e delle competenze. L’obiettivo, come sottolineano fonti vicine al Mur, è garantire un accesso più giusto ma anche più qualificante, che sappia premiare il merito e preparare i futuri professionisti della salute in modo più serio e approfondito.
28 maggio 2025
© QS Edizioni - Riproduzione riservata