Passata l’estate e con un nuovo Governo in sella potrebbe di nuovo cambiare l’assetto dell’Agenzia del farmaco. Partiamo dalla presidenza e dal Cda, lo scorso agosto dopo un anno di trattative si decise di nominare il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell'Emilia Romagna,
Stefano Bonaccini, alla presidenza ad interim fino a settembre nella speranza che tra le Regioni si trovasse la quadra su di un nome dopo i mesi di tira e molla con l’ex Ministro
Giulia Grillo sulla figura dell’ex assessore alla sanità del Piemonte
Antonio Saitta. Allo stesso modo, sempre in quota regioni, era stato stato temporaneamente riconfermato nel Cda, l’assessore all’Economia della Lombardia
Davide Carlo Caparini.
Il Ministro aveva nominato in qualità di consiglieri
Renato Bernardini e il suo ex collaboratore
Massimiliano Abbruzzese.
La partita però oggi si riapre e infatti le Regioni hanno messo all’ordine del giorno della Conferenza del prossimo 26 settembre proprio il tema della presidenza e dei membri del Cda. Una partita complicata, perché al momento la maggioranza al Cinsedo l’hanno le Regioni a guida centrodestra al cui interno è molto forte la presenza della Lega, che nel frattempo non è però più al Governo di Roma.
Ma la partita Aifa non riguarda solo le Regioni, ma investe anche il Ministero della Salute. Il neo titolare di Ripa
Roberto Speranza ha infatti 90 giorni di tempo per decidere se sostituire il Direttore generale
Luca Li Bassi nominato nel 2018 dalla Grillo. In quest'anno di mandato degna di nota la sua spinta a livello internazionale alla risoluzione italiana all’Oms per la trasparenza dei prezzi dei farmaci, mentre da segnalare in negativo il sostanziale immobilismo sulla annunciata, ma mai compiuta, riforma della governance farmaceutica.
Scenari, che rischiano seriamente di pregiudicare la continuità all’interno dell’Agenzia dove tra l’altro anche molte direzioni sono vacanti e il clima, a quanto si apprende non è dei migliori. Una partita, dunque, molto complessa e che visto il recente passato rischia di protrarsi per molti mesi, con buona pace di chi vorrebbe un’Aifa ‘sul pezzo’.
L.F.