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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Governo e Parlamento

Sileri: “Sì alla libera professione intramuraria infermieristica e all’infermiere di famiglia”

di Ester Maragò
immagine 29 novembre - “L’obiettivo è valorizzare la figura dell’infermiere che rappresenta non solo un vantaggio, ma il futuro del Ssn”. Il Vice Ministro della Salute interviene  al convegno promosso dalla Fnopi in occasione della V Giornata nazionale sulla professione infermieristica, organizzato nell’ambito della 14ª edizione del Forum Risk Management.
Incardinare i Ddl sulla libera professione intramuraria per gli infermieri e sulla figura dell’infermiere di famiglia per portare a casa, il più rapidamente possibile, due provvedimenti che colmando un vuoto legislativo consentano di valorizzare la professione infermieristica. Senza dimenticare di offrire maggiori tutele ai circa 50mila infermieri liberi professionisti.
 
Questo il messaggio che arriva da Pierpaolo Sileri, Vice Ministro della Salute nel corso del convegno promosso dalla Fnopi in occasione della V Giornata nazionale sulla professione infermieristica, organizzato nell’ambito della 14ª edizione del Forum Risk Management che chiude oggi i battenti.
 
“Come presidente della Commissione Igiene e Sanità al Senato, lo scorso luglio, ho depositato un Ddl per l’apertura del personale sanitario non medico alla libera professione intramoenia – ha spiegato Sileri – questo perché c’era un vuoto legislativo che andava riempito, soprattutto in un momento in cui abbiamo una forte necessità di riammodernare il nostro Ssn nel quale le professioni sanitarie, gli infermieri, rappresentano non solo un vantaggio, ma il futuro del Ssn. Non è infatti pensabile realizzare un piano cronicità senza valorizzare il personale infermieristico responsabile della cura e del supporto, sul territorio e nei distretti, ai cittadini. Professionisti che con stipendi bassi garantiscono assistenza h 24”.
 
Un’opportunità questa dell’intramoenia, ha sottolineato il Vice Ministro, che non deve essere considerata in conflitto con l’attività dei quasi 50mila infermieri liberi professionisti che attualmente operano sul territorio, anzi, questo creerà una sempre maggiore coesione professionale.
 
“Il conflitto nasce solo quando non c’è sinergia, quando nella rete non c’è dialogo, tra i professionisti pubblici e autonomi – ha aggiunto – e noi dobbiamo lavorare anche su questi ultimi, un’area nella quale si evidenziano lacune legislative. Sia il lavoratore autonomo sia il dipendente soffrono di una ridotta valorizzazione della professione che si è determinata negli anni passati. Con i colleghi della Commissione, al di là delle appartenenze partitiche, abbiamo sempre portato avanti una strategia comune per arrivare alla loro valorizzazione, cercheremo quindi di dare risposte agli infermieri per arrivare a una sinergia tra le figure professionali. Dobbiamo anche dare una linea di indirizzo comune alle Regioni, per creare un’uniformità territorial: credo che il Ministero debba riprendere questa opera di indirizzo forte, cercando di rendere omogeneo non solo il trattamento delle cure ma anche quello riservato ai professionisti”
 
E ancora, Sileri ha poi puntato i riflettori sulla figura dell’infermiere di famiglia: “Una figura di supporto unica, che porta a una migliore gestione del paziente cronico sul territorio e con ricadute positive in termini di risparmi. Anche su questa figura è stato presentato un Ddl ad hoc a firma Marinelli".
 
Bisogna quindi fare in fretta: Ho chiesto alla Commissione di incardinare e procedere quanto più rapidamente su questi due Disegni di legge. Spero – prosegue – che questo sia avviato con il nuovo anno. Non è in mio potere farlo, ma so che questo era il desiderio comune della Commissione. Nel corso delle audizioni sarà poi possibile avere un confronto chiaro e diretto e migliorare anche ciò che va migliorato. E noi siamo disponibili al confronto, per mettere i lavoratori nella condizione di dare il meglio”.
 
Ester Maragò
29 novembre 2019
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