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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Governo e Parlamento

Milleproroghe. Mattarella firma il decreto. Per medici e dirigenti sanitari più risorse per il trattamento accessorio: si parte con 49 milioni nel 2020, per arrivare a 104 milioni nel 2025 

immagine 31 dicembre - Il decreto legge vede finalmente la luce dopo la prima approvazione "salvo intese" nel Cdm del 22 dicembre. Rispetto al testo entrato a Palazzo Chigi quello firmato ieri dal Capo dello Stato prevede un incremento dei fondi per il trattamento accessorio di medici e dirigenti sanitari del Ssn che va ad agggiungersi ai fondi già stanziati con la finanziaria del 2018. Nel 2020 ci sarà un fondo complessivo di 49 milioni che raggiungerà i 104 milioni a regime nel 2025. Restano poi tutte le altre misure sanitarie. Dalla sperimentazione animale fino alle quote premiali regionali. IL TESTO IN GAZZETTA.
Il presidente della Repubblica ha firmato ieri il decreto legge Milleproroghe e il testo è stato pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale. Confermate tutte le misure per la sanità anticipate nei giorni scorsi più una novità per medici e dirigenti sanitrai del Ssn riguardante il trattamento accessorio.
 
Rispetto alla versione entrata nel Cdm del 22 dicembre e approvata con la formula "salvo intese" nella versione definitiva del decreto viene stabilito che "le risorse relative ai fondi contrattuali per il trattamento economico accessorio della dirigenza medica, sanitaria, veterinaria e delle professioni sanitarie sono incrementate di 14 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2025 e di 18 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026".
 
Queste somme andranno quindi ad aggiungersi a quelle già stanziate dalla finanziaria 2018 (Legge 2025/2017, comma 435) portando il totale delle risorse per il trattamento accessorio ai seguenti incrementi negli anni:
- per il 2020, 49 milioni;
- per il 2021, 54 milioni;
- per il 2022, 57 milioni;
- per il 2023, 69 milioni;
- per il 2024, 82 milioni;
- per il 2025, 94 milioni;
- a decorrere dal 2026, 104 milioni.
 
In tema di sperimentazione animale, viene poi previsto che, per finanziare lo sviluppo e ricerca di approcci alternativi, idonei a fornire lo stesso livello o un livello più alto d'informazione di quello ottenuto nelle procedure che usano animali, venga destinato un importo annuale pari ad euro 1.000.000 anche per il triennio 2020-2022. Di queste, il 20% verrà destinato alle Regioni (prima era il 50%) ed al 80% agli Izs.
 
Per la stabilizzazione dei precari di Irccs e Izs si prevede che, chi abbia maturato 31 dicembre 2019, fatti salvi i requisiti maturati al 31 dicembre 2017, un'anzianità di servizio di almeno tre anni negli ultimi sette (prima erano cinque), possa essere assunto con contratto di lavoro a tempo determinato.
 
Di seguito tutte le altre misure sanitarie oggetto del decreto:
Quote premiali per le Regioni

Modificando l'articolo 2, comma 67-bis, della legge Finanziaria 2010, si estende anche al 2019 e 2020 il riparto della quota premiale per quelle Regioni che hanno istituito una Centrale regionale per gli acquisti e l'aggiudicazione di procedure di gara per l'approvvigionamento di beni e servizi per un volume annuo non inferiore ad un determinato importo.

Concorsi Aifa
Si prorogano a tutto il 2020 i termini per consentire all'Aifa sia di poter bandire la procedura concorsuale relativa ai dirigenti sanitari biologi, sia di completare la procedura per il reclutamento di 10 dirigenti amministrativi di II fascia.

Proroga direttiva UE su sperimentazione animale
Si proroga al 1° gennaio 2021 quanto previsto dalla direttiva europea sulla sperimentazione animale. Questa proroga consentirebbe ai soggetti interessati di sviluppare approcci alternativi idonei a fornire lo stesso livello, o un livello superiore, di informazioni rispetto a quello ottenuto nelle procedure che usano animali. L'applicazione del divieto di autorizzare nuovi progetti di ricerca su sostanze d'abuso, si spiega nella relazione, impedirà all'Italia di proseguire le ricerche in un settore di particolare interesse per la collettività e che rappresenta un costo ingente per la sanità pubblica.

Idoneità medici cure palliative
Proroga di 18 mesi il termine inizialmente previsto dalla manovra 2019 per le idoneità dei medici operanti nelle reti delle cure palliative. ll testo della manovra prevedeva che, al fine di garantire il rispetto della legge sull’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, e il rispetto dei Lea, previa intesa in sede di Conferenza Stato Regioni, saranno ritenuti idonei ad operare nelle reti dedicate alle cure palliative pubbliche o private accreditate medici sprovvisti dai requisiti previsti dal decreto del Ministero della Salute 28 marzo 2013 (relativi alle equipollenze) e che alla data di entrata in vigore della legge di Bilancio 2019 sono già in servizio presso queste reti e rispondono a tutti questi requisiti:

a) possesso di un’esperienza almeno triennale, anche non continuativa, nel campo delle cure palliative acquisita nell’ambito di strutture ospedaliere, residenziali-hospice e Ucp domiciliari accreditate per l’erogazione delle cure palliative con il Ssn;

b) un congruo numero di ore professionali esercitate e di casistica assistita corrispondente ad almeno il 50% dell’orario previsto per il rapporto di lavoro a tempo determinato;

c) l’acquisizione di una specifica formazione in cure palliative conseguita attraverso l’Educazione continua in medicina, ovvero master universitari in cure palliative, ovvero corsi organizzati dalle Regioni per l’acquisizione delle competenze di cui all’accordo tra Stato e Regioni del 10 luglio 2014.
Il legislatore aveva previsto che l'istanza per ottenere la prescritta certificazione dovesse essere presentata alla Regione competente entro il termine di 18 mesi dall'entrata in vigore della legge stessa, ossia entro il 1° luglio 2020. Però, si spiega nella relazione, lo schema di decreto attuativo è pronto per l'invio all'esame della Conferenza Stato Regioni per l'acquisizione dell'intesa. Da qui la richiesta di prorogare il termine previsto di 18 mesi, facendolo decorrere, non dall'entrata in vigore della legge, ma dalla data di entrata in vigore del decreto attuativo in fase di definizione.

Iscrizione elenchi specialifessioni sanitarie
Proroga al 30 giugno 2020 il termine per l'iscrizione all'elenco speciale delle professioni sanitarie istituite dalla legge Lorenzin. Dal nuovo maxi ordine è stato segnalato al Ministero della Salute che la piattaforma informativa per l'iscrizione ai predetti elenchi speciali è stata resa operativa solo a decorrere dallo scorso 1° ottobre, riducendo così la possibilità di iscriversi a soli 3 mesi dalla scadenza inizialmente fissata dalla legge 3/2018. Inoltre, la procedura valutativa viene definita "complessa" e risulterebbe quindi incompatibile con i soli 3 mesi a disposizione. Da qui la proposta di proroga al prossimo giugno.
 
Giovanni Rodriquez
31 dicembre 2019
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