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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Governo e Parlamento

Dal Piano vaccini al nuovo Patto per la Salute, fino alla legge Gelli. Ecco le urgenze da affrontare per la nuova Conferenza delle Regioni

immagine 14 aprile - Accelerare il piano vaccinale per poter programmare riaperture nei prossimi mesi. Prendere in mano il nuovo Patto per la salute per rivedere, la riorganizzazione della rete ospedaliera con la revisione del DM 70, oltre ad una riforma dell'assistenza territoriale. Gestire i progetti da 20 miliardi previsti dal Piano di resilienza e ripartenza. E, ancora, approvare gli ultimi decreti attuativi della legge Gelli sulla responsabilità professionale, oggi di enorme attualità anche in vista del possibile contenzioso post pandemia, fermi in Stato Regioni dallo scorso gennaio.
La presidenza della Conferenza delle Regioni torna al Centrodestra con la nomina di Massimiliano Fedriga, esponente della Lega e presidente della Regione Friuli Venezia Giulia. Non accadeva da oltre 20 anni quando, quando nel quinquennio 2000-2005 la presidenza andò ad Enzo Ghigo di Forza Italia. La nuova Conferenza dovrà far fronte da subito ad alcune urgenze, a partire dal Piano vaccini.
 
Al momento la tabella di marcia viaggia con qualche ritardo rispetto a quanto stabilito nel piano. Solo a partire dallo scorso mercoledì, infatti, abbiamo raggiunto l'obiettivo delle 300 mila vaccinazioni al giorno previsto per lo scorso 25 marzo. Altro obiettivo mancato, a dire il vero da quasi tutti i Paesi Ue, è poi quello riguardante la vaccinazione degli over 80. L'Europa si era proposta di raggiungere entro il 31 marzo la vaccinazione dell'80% di questa fascia di popolazione, numeri che in Italia si potrebbero raggiungere solo tra fine aprile e primi di maggio. 
 
Eppure, accelerare sarà fondamentale per sciogliere il 'nodo' delle riaperture. Anche perché, come previsto dal Decreto legge 44/2021 del 1 aprile, l'allentamento delle misure restrittive potrà essere valutato solo alla luce, non solo del miglioramento dei dati epidemiologici ma anche per quanto riguarda proprio il passo che terrà la campagna vaccinale in particolar modo per quanto riguarda la copertura dei più anziani e più fragili.
 
E ancora, so dovrà  prendere in mano il nuovo Patto per la salute. Lo scorso febbraio furono costituiti i tavoli di lavoro con i rappresentanti delle Regioni ma, da allora, tutto si è fermato. Tra i principali temi da affrontare qui ci saranno quelli della riorganizzazione della rete ospedaliera con la revisione del DM 70, oltre ad una riforma dell'assistenza territoriale. 
 
Ci sarà poi da gestire la partita del Piano di ripartenza e resilienza che prevede 20 miliardi per la sanità. Ricordiamo che larga parte dei progetti che verranno presentati e finanziati prevederanno una gestione diretta da parte proprio delle Regioni. Prossimamente si dovrà poi riaprire anche il tavolo per i rinnovi dei contratti e delle convenzioni in scadenza nel prossimo 2021.
 
Per finire, sono ancora fermi in sede di Conferenza Stato Regioni gli ultimi decreti attuativi della legge Gelli sulla sicurezza delle cure e la responsabilità professionale. Anche in questo caso sarebbe auspicabile un'accelerazione visto che parliamo di una legge del 2017. Il decreti attuativi, dopo esser rimasti bloccati per oltre un anno al Mise, dovevano essere esaminati dalla Conferenza Stato Regioni già lo scorso 18 gennaio. Nelle bozze si spiegava come, per valorizzare il sistema di prevenzione del rischio sanitario e calmierare il premio, si era previsto un meccanismo bonus-malus. Inserita  l'inoperatività delle coperture in caso di assolvimento di un numero di crediti in materia di educazione continua inferiore al 70% dei crediti relativi al triennio formativo antecedente alla data di verificazione del danno. A 3 mesi di distanza, con tutto ormai pronto, si spera in un'approvazione in tempi stretti.
 
Giovanni Rodriquez
14 aprile 2021
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