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QS Edizioni - sabato 15 novembre 2025

Lavoro e Professioni

Il contratto dei farmacisti dipendenti: tra inquadramenti, autonomia e nuove sfide occupazionali

immagine 28 luglio - A differenza di altri professionisti sanitari inquadrati nel comparto della sanità, i farmacisti dipendenti di farmacie private sono regolati da un contratto collettivo dedicato. Antonio Zumbo, ricercatore presso il Dipartimento di Giurisprudenza della Luiss di Roma, approfondisce il tema su Fofi Live

In una nuova Health Conversations di Fofi Live, il dottor Antonio Zumbo, ricercatore presso il Dipartimento di Giurisprudenza della Luiss di Roma, approfondisce il tema del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle farmacie private, chiarendo il ruolo della Federazione, le ragioni dell’inquadramento contrattuale specifico e le implicazioni dell’aumento del lavoro autonomo nel settore. “La Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) non partecipa alle trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) dei farmacisti dipendenti di farmacie private”, chiarisce Zumbo. Gli unici soggetti negoziali legittimati sono Federfarma, in rappresentanza dei datori di lavoro, e i sindacati maggiormente rappresentativi (Filcams, Fisascat e Uiltucs) per la parte dei lavoratori.

Un contratto “speciale” per i farmacisti

A differenza di altri professionisti sanitari inquadrati nel comparto della sanità, i farmacisti dipendenti di farmacie private sono regolati da un contratto collettivo dedicato. Questo CCNL si applica in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale sia ai laureati che al personale non laureato. Secondo Zumbo, si tratta di “una scelta storica e condivisa tra le parti negoziali, che hanno preferito una disciplina autonoma rispetto ai comparti della sanità o del commercio, per rispondere meglio alle specificità del lavoro in farmacia”.

Crescita del lavoro autonomo: rischi e criticità

Negli ultimi anni, si è diffuso l’uso della partita IVA per esercitare la professione di farmacista, il cosiddetto fenomeno dei "gettonisti". Sebbene in linea di principio ogni attività possa essere svolta in forma autonoma o subordinata, Zumbo mette in guardia dalle criticità legate all’abuso di questa formul: “Se il rapporto tra farmacista e committente non rispecchia le caratteristiche tipiche del lavoro autonomo, si rischia la riqualificazione del rapporto come subordinato, con relative sanzioni”, evidenzia l’esperto. Oltre ai profili giuridici, emergono anche questioni organizzative: la rotazione di professionisti a partita IVA può compromettere la continuità del rapporto con l’utenza, elemento cruciale nella relazione tra farmacista e cittadino. Inoltre, il ricorso sistematico a prestazioni autonome può creare squilibri tra domanda e offerta, con un aumento sproporzionato dei compensi richiesti e un conseguente aggravio per le farmacie.

28 luglio 2025
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