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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Lavoro e Professioni

Ricerca sanitaria. Firmato il contratto. Bonaccini: “Si tratta di dare sicurezza e prospettiva ad un settore strategico”

immagine 11 luglio - Dopo quasi 7 mesi dalla sottoscrizione dell’ipotesi di accordo, è stato siglato definitivamente il CCNL comparto sanità sezione del personale del ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria. Nursind: “Ora si proceda con i decreti sulla normativa concorsuale e sui criteri di valutazione per l’inquadramento retributivo”.
“E’ grande la soddisfazione per la firma del contratto del settore della ricerca sanitaria. Dopo i passaggi avvenuti nel corso degli ultimi mesi, dalla firma dell’ipotesi di contratto all’assenso della Corte dei Conti, abbiamo finalmente siglato un importante Contratto collettivo nazionale di lavoro, quello relativo al personale del comparto sanità nel ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, annuncia in una nota il via libera al contratto, a quasi 7 mesi dalla sottoscrizione dell’ipotesi di accordo.

“Si tratta di dare sicurezza e prospettiva ad un settore evidentemente strategico per lo sviluppo del Servizio Sanitario Nazionale”, evidenzia Bonaccini.

“Un particolare ringraziamento – afferma Sergio Venturi, Presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità - per il suo contributo e per il lavoro svolto va al presidente dell’Aran Sergio Gasparrini, e a tutte le componenti sindacali che hanno sottoscritto il contratto per il triennio 2016-2018”.
“La firma di tale contratto – scrive l’Aran -  costituisce un risultato importante poiché consente agli Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico ed agli Istituti Zooprofilatici Sperimentali di dare piena attuazione alla riforma prevista dall’art. 1, commi da 422 a 434, della legge n. 205/2017 (legge di bilancio per il 2018), la quale si realizzerà, in primo luogo, attraverso l’assunzione del suddetto personale, secondo le modalità predefinite nella medesima legge. A tal fine, con il presente CCNL, nell’ambito del relativo ruolo istituito dalla legge citata, sono definiti, i due nuovi profili professionali di ricercatore sanitario, collocato nella categoria D, livello D-super e di collaboratore professionale di ricerca sanitaria, collocato nella categoria D.
Sono inoltre disciplinati alcuni aspetti del rapporto di lavoro del personale appartenente ai due profili sopra detti, tenendo conto delle sue specificità, quali ad esempio la tipologia e la costituzione del rapporto di lavoro, l’orario di lavoro e la valutazione”.

“Per quanto attiene al trattamento economico – conclude -, sono state definite, per ciascuno dei due profili, tre posizioni retributive: una iniziale, una intermedia ed una elevata. L’accordo è stato firmato da tutte le organizzazioni e confederazioni sindacali ammesse alle trattative ed entrerà in vigore dal 12 luglio 2019”. 


Soddisfazione anche da parte del Nursind. “Finalmente diamo un contratto ai ricercatori degli Irccs e degli Izs – afferma il segretario nazionale Andrea Bottega in una nota - che garantisce diritti, possibilità di un contratto a tempo indeterminato, definisce le peculiarità del rapporto di lavoro e un inquadramento economico su tre posizioni retributive.”

“Una sezione contrattuale – prosegue Bottega – che può fare da apripista anche per i futuri contratti della sanità. I tre livelli retributivi di inquadramento, per i ricercatori e i collaboratori di ricerca sanitaria, sono una scala di avanzamento per tutto il personale secondo i criteri definiti inizialmente da un decreto ministeriale. Un sistema di avanzamento che può essere replicato similmente anche nel sistema degli incarichi del restante personale del comparto.”

“A completamento del sistema di inquadramento di questo personale – conclude il Nursind - attendiamo quindi i decreti sulla normativa concorsuale e sui criteri di valutazione per l’inquadramento retributivo. Su tali atti normativi, i lavori presso il Ministro della Salute si sono conclusi da qualche mese. Ora che il CCNL è sottoscritto definitivamente si può procedere alla loro emanazione”.
 
“La firma odierna – scrive il sindacato FSI USAE - , con cui sono state apportate alcune modifiche richieste dal Governo in fase autorizzativa nell’iter di verifica e controllo della compatibilità economico-finanziaria, fa seguito alla sottoscrizione dell’ipotesi del 27.12.2018 e costituisce quindi un risultato importante poiché da immediata efficacia operativa alle norme contenute e consolida  l’attuazione della riforma prevista dall’art. 1, commi da 422 a 434, della legge n. 205/2017 (legge di bilancio per il 2018) e l’assunzione del relativo personale negli Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico e negli Istituti Zooprofilattici Sperimentali”.
 
“Il Contratto odierno – conclude -, inoltre, ha definito i nuovi profili professionali di ricercatore sanitario e di  collaboratore professionale di ricerca sanitaria, disciplinandone altresì alcuni aspetti del rapporto di lavoro per il personale appartenente ai due profili (tenendo conto delle relative specificità) e stabilito, per ciascuno dei due profili, tre posizioni retributive: iniziale, intermedia ed elevata. La sottoscrizione odierna è stata anche l’occasione per la formale presa d’atto, da parte dell’agenzia Aran, della univoca titolarità della rappresentanza FSI, ora FSI-USAE, in capo al Segretario Generale Adamo Bonazzi, con la rinuncia ad ogni pretesa e rivendicazione da parte degli avversari in ordine alle relative prerogative”. 
 
“Ricerca, innovazione, competitività e cultura sono il motore di uno sviluppo di un Paese. In Italia, tuttavia s'investe ancora troppo poco sulla ricerca scientifica e in particolare sui ricercatori, professionisti con un alto livello formativo che da anni in Italia vivono in una stabile situazione di precarietà. Con la firma definitiva del CCNL relativo al personale del comparto sanità, sezione del personale del ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria”. È quanto afferma Giuseppe Carbone, Segretario Generale FIALS “abbiamo oggi posato una prima pietra per la valorizzazione e la stabilizzazione di questo personale”.
 
“Molti dei "cervelli in fuga" italiani – afferma - sono ricercatori che lasciano l'Italia non solo per migliori opportunità lavorative, ma anche per la valorizzazione delle loro competenze e il riconoscimento dei loro meriti. Non é raro sentire notizie dai media di ricercatori italiani padri di grandi scoperte all'estero. Dunque, questa firma non può che renderci felici, tuttavia crediamo sia auspicabile una norma transitoria volta ad abbreviare il percorso di stabilizzazione per quei ricercatori che svolgono attività di ricerca già da anni, se non decenni; così come la previsione di una nuova procedura di stabilizzazione per quel personale che, seppur ricercatore da anni, non risultava in servizio alla data del 31/12/2017”.
 
“La ricerca sanitaria é lo strumento con cui il nostro SSN riesce ancora a garantire le migliori opportunità terapeutiche ai cittadini, offrendo prestazioni di assistenza e cura di alta qualità. Pertanto, ci auguriamo, conclude Carbone, che questo sia solo un punto d'inizio e non di arrive”.
 
“Oggi si è completato il percorso per permettere ai ricercatori precari della sanità di essere finalmente riconosciuti e inquadrati nel contratto collettivo nazionale di lavoro. Un primo importante risultato - fanno sapere Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - ottenuto grazie alla mobilitazione unitaria per il pieno riconoscimento e la valorizzazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori che in questi anni hanno consentito alla ricerca sanitaria di essere ai primi posti nel mondo”. 

“La nostra azione - proseguono - non si esaurisce qui e saremo impegnati da subito per dare applicazione concreta al contenuto del nuovo contratto. Riteniamo ora necessario stringere i tempi e che, in attesa che vengano emanati il Dm e il Dpcm previsti dalla normativa, si intervenga sugli Ircss e sugli Izs affinché diano comunque inizio alle procedure di applicazione delle norme contenute nella sezione contrattuale appena sottoscritta. Provvederemo quindi a sollecitare il Ministero della Salute e il Ministero della Pubblica Amministrazione affinché procedano in tempi rapidissimi all’emanazione dei Decreti previsti”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
11 luglio 2019
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