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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Lavoro e Professioni

Riforma medicina del territorio. Fismu: “Proposta Fnomceo grave passo falso”

immagine 23 ottobre - Il sindacato si unisce alle critiche di Aaroi-Emac e Cgil Medici: “Una proposta calata dall’alto senza alcuna condivisione tanto con gli ordini a livello territoriale, o almeno non con tutti, il che sarebbe ancor più grave, e senza nessun confronto con chi rappresenta i medici con la controparte pubblica, cioè i sindacati. Né dialogo né comunicazione con la base”
La Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-FISMU letta la proposta presentata dalla FNOMCEO in Commissione Igiene e Sanità del Senato, questa settimana, sulla riforma della medicina territoriale, “mostra perplessità, disagio e contrarietà per la forma e i contenuti della iniziativa della massima istituzione ordinistica”.
 
“Autoritario e autoreferenziale nella forma - sottolinea Francesco Esposito, segretario nazionale FISMU - è una proposta calata dall’alto senza alcuna condivisione tanto con gli ordini a livello territoriale, o almeno non con tutti, il che sarebbe ancor più grave, e senza nessun confronto con chi rappresenta i medici con la controparte pubblica, cioè i sindacati. Né dialogo né comunicazione con la base”.
 
“Sui contenuti - continua il segretario nazionale FISMU - non possiamo che bocciarla perché è superata dalla storia, punta non a una rivoluzione della medicina territorio ma una “spolveratina di cipria” per nascondere le rughe di un sistema di servizi travolto dall’emergenza Covid-19, con gravi e drammatiche conseguenze anche sui nostri colleghi. Formule, slogan, terminologia anglofila per non dire nulla di nuovo, per non parlare della mutata domanda di salute: altro che microteam! Bisogna invece dare gambe a una riforma del territorio con risorse chiare (ora incerte) che si poggi su un contratto unico dei medici (superando la diatriba dipendenza-convenzione) che si basi su ruolo e accesso unico e tempo pieno, tutele per tutti (maternità, malattia...ecc). Quindi edilizia straordinaria e potenziamento della medicina di gruppo (UCP o simili), con personale infermieristico e di segreteria, tecnologia per la messa in rete degli ambulatori, la tele medicina,  la dematerializzazione di ricette, certificati e implementazione del fascicolo elettronico. Infine, cambio radicale della formazione (sottratta a sindacati e ordini) e della programmazione delle borse (equiparazione tra tutte le specializzazioni e la formazione in medicina generale) e del fabbisogno”.
 
“Infine - conclude Esposito - è veramente inopportuno il tempismo tra la conclusione del recente congresso della Fimmg e la presentazione di un documento al Senato da parte della Fnomceo che riprende quasi tutte le proposte di questa singola sigla sindacale (per quanto molto rappresentativa). La Fnomceo rappresenta tutti i medici e tutti i sindacati, non solo uno. È un grave precedente. Chiediamo al presidente Anelli un serio chiarimento”.
23 ottobre 2020
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