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QS Edizioni - giovedì 18 aprile 2024

Lavoro e Professioni

Vaccini Covid. Fimmg contro Aifa: “Inaccettabile la vaghezza dell’Agenzia sul mix vaccinale. Speranza sostituisca la Cts”

immagine 15 giugno - Il segretario del principale sindacato dei medici di famiglia Silvestro Scotti si scaglia contro l’Agenzia del farmaco: “Ci troviamo di fronte a un modello comunicativo completamente sbagliato con informazioni che rischiano di confondere supportato da un sistema regolatorio che si è dimostrato incapace. In un Paese normale sarebbero state chieste le dimissioni dei responsabili delle `non decisioni’”.
“Non ne possiamo più di essere il terminale delle indecisioni degli altri. E' inaccettabile la vaghezza con cui l'Aifa si esprime in merito al mix vaccinale” anti-Covid. “Dire che i vaccini a mRna `possono´ essere somministrati per completare un ciclo di vaccino misto è vago. Chi si prende quindi la responsabilità? Il medico? Il cittadino? La Regione? Da un ente regolatorio mi aspetto una regola definita, soprattutto dopo la difficile storia comunicativa del vaccino AstraZeneca. I cittadini ci chiamano continuamente per chiarimenti. Noi non abbiamo risposte”. A dirlo all'Adnkronos Salute è Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), che chiede l'intervento del ministro della Saute Roberto Speranza perché “sostituisca la Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Aifa”.
 
“In generale troviamo di fronte a un modello comunicativo completamente sbagliato con informazioni che rischiano di confondere - afferma Scotti - supportato da un sistema regolatorio che si è dimostrato incapace. In tema di vaccini non credo che le pronunce fatte fino ad oggi appartengano alla serietà di un ente regolatorio che deve dare sicurezza agli operatori e ai cittadini. E in un Paese normale sarebbero state chieste le dimissioni dei responsabili delle `non decisioni´”.
 
Il leader Fimmg poi evidenzia come “il massimo numero di dosi di AstraZeneca è arrivato in Italia a fine marzo. Visto che il richiamo è a 3 mesi, tra giugno e luglio sono tantissime, penso anche il 90% di quelle fatte. Siamo nel momento storico in cui il numero di seconde dosi AZ è al più alto livello e lo sarà fino agli inizi di luglio. E' matematico. Ma in questa confusione informativa, la tempesta è perfetta. Ma noi cosa dobbiamo rispondere? Qual è la strategia? Ognuno si arrangi o lasci il cerino in mano al paziente?”, dice Scotti. “In questo periodo non ci sono patologie stagionali. Ma rispondiamo dalla mattina alla sera alle persone sulle vaccinazioni e le paure che hanno ormai di fare qualunque vaccinazione. E tutto questo senza un supporto, con una carenza evidente di informazioni”
 
Per Scotti la delicatissima questione dei vaccini è una cartina al tornasole, ma non è l'unica. “E' un anno e mezzo - osserva - che le Regioni prorogano i `piani terapeutici´ per i farmaci che sono sottoposti a questi piani, senza controllo specialistico, e in questo momento passano note, come quelle sulla Bpco”, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, “che peggiorano il processo di assistenza specialistica per l'accesso alle cure di questi pazienti”.
 
“E' assolutamente evidente che in Aifa c'è una Cts inefficace, succube del problema dell'appropriatezza amministrativa di cui si preoccupa più che dell'appropriatezza assistenziale. Forse sarebbe bene che, periodicamente, queste strutture fossero rinnovate. Il caso AstraZeneca mostra tutta l'inefficienza di questa Commissione”, incalza il segretario Fimmg.
 
Per Scotti, “se ci fosse una Cts Aifa che basa le sue valutazioni sulla scienza, non potrebbe negare che i piani terapeutici si sono dimostrati completamente inutili, visto che nell'anno di Covid sono stati semplicemente rinnovati senza controlli specialistici. Si tratta di strumenti che da tempo contestiamo, siamo l'unico Paese in Europa ad averli. Rispetto a questa evidente inutilità, mi chiedo perché non si sia provveduto a smantellarli, lasciando ai flussi di dati dei medici di famiglia la valutazione sull'appropriatezza prescrittiva”.
 
Questi piani “servono a verificare l'appropriatezza terapeutica, verificare dunque che il paziente stia rispondendo in maniera adeguata rispetto a un farmaco di costo superiore. E l'altro elemento è controllare il livello di sicurezza del farmaco innovativo. Tutti elementi gestibili perfettamente dal medico di famiglia”, conclude il segretario Fimmg.
15 giugno 2021
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