toggle menu
QS Edizioni - venerdì 20 settembre 2024

Lettere al Direttore - Lazio

Il Pronto Soccorso e quei soldi “buttati” per pagare i gettonisti

di Dirigenti Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso del Lazio 

Gentile Direttore,
a oltre 4 mesi dall’insediamento del Ministro della Salute è lecito attendersi le prime risposte in particolare dove non si può più aspettare, a partire dai servizi di Pronto Soccorso dove ci sono enormi disagi per gli utenti e grandi lamentele per le condizioni di lavoro degli operatori che peraltro sono spettatori diretti dello scandalo di quelli che chiamiamo “amichevolmente” marchettari capaci in una settimana di guadagnare quanto un dipendente in un mese. E di questo potrebbe fregarci poco se non fosse che queste irresponsabili regalie avvengono con i soldi di noi contribuenti.

Inutile ormai dilungarsi nelle analisi, la situazione è chiara ed in sintesi è questa: il Pronto Soccorso è un luogo di lavoro poco appetibile perché è una attività bellissima che però abbina alla scarsa remunerazione per un impegno molto intenso, peraltro gravato da notevoli rischi medico-legali, una “qualità di vita” particolarmente gravosa con ritmi di lavoro, in particolare notti e week end lavorati, usuranti e difficili da far collimare con un i tempi di vita della famiglia o di chi, magari un/a compagno/a, fa un lavoro “normale”.

Rispetto a questa situazione le Aziende sono state capaci di buttare i soldi per gettonisti che danno poco o nulla in termini di supporto ai servizi in cambio di un costo inconcepibile: coprire i turni di un anno di un Medico di PS con queste figure costa abbondantemente oltre i 200.000€, quindi i soldi si trovano ma non si usano per migliorare gli stipendi di chi lavora in Pronto Soccorso.

Si tratta certo di problemi complessi la cui soluzione definitiva richiederà anni perché legata in primo luogo all’allargamento della platea di Medici da poter assumere, ma cui si può da subito cominciare a dare risposte certo parziali, ma concrete e praticabili.

Alcune proposte:

  • indennità di turno specifica per l’attività nei Box per chi lavora in Pronto Soccorso, da estendere magari a quanti tra i Medici delle altre discipline degli stessi ospedali siano disponibili a supportare questo servizio. Questo potrebbe ridurre il ricorso ai gettonisti viandanti che si spostano vorticosamente nella più totale illegalità, almeno rispetto ai limiti agli orari di lavoro previsti dalle norme europee.
  • prevedere anche per il Pronto Soccorso alcuni giorni di ferie in più, come accade per i Radiologi, o considerare obbligatorio usufruire settimanalmente delle 4 ore di aggiornamento previste dal contratto e che invece vengono abitualmente lavorate. Una occasione anche per accrescere le competenze degli operatori e raggiungere standard professionali più elevati e omogenei nelle diverse realtà del paese.
  • consentire, almeno per i prossimi 4 anni, che gli Specializzandi possano da subito lavorare in Pronto Soccorso con orario limitato per consentire una adeguata, seppur ridotta, frequenza in Specializzazione, ed inoltre consentire a chi già lavora in Pronto Soccorso senza essere specialista di iscriversi alla specializzazione continuando a lavorare. Una soluzione simile a quella attuata per i MMG che dal primo anno di corso possono acquisire assistiti. Purtroppo va rilevato che in alcuni casi i Direttori delle Scuole fanno ostruzione all’assunzione degli Specializzandi in Pronto Soccorso: comprensibile che vogliano disporre completamento degli iscritti alla propria scuola, ma questo significa non voler contribuire ad alleviare il problema probabilmente più acuto del nostro Sistema Sanitario!
  • considerare la specificità del Pronto Soccorso nell’applicazione della Legge Gelli, anche per ridurre il fenomeno della cosiddetta “Medicina Difensiva” dove il Medico rischia di essere più attento al Giudice che incombe rispetto al paziente che gli sta davanti.
  • reinserire, com’era un tempo, il lavoro in Pronto Soccorso tra le attività usuranti
  • poiché il Pronto Soccorso non è un lavoro per vecchi, dare la possibilità a chi ha lavorato a lungo in PS di avere un percorso privilegiato per transitare nei ruoli dei Medici di Medicina Generale. Avremmo così MMG formati, esperti e particolarmente adatti ai nuovi compiti che gli si vogliono assegnare, ed insieme eviteremo a chi lavora in Pronto Soccorso di restarci a fare notti magari fino a quasi 70 anni!

Quel che sorprende in tanti commenti è la faciloneria e superficialità con cui si chiede semplicemente di assumere Medici che mancano ovunque, dalla Pediatria alla Medicina Generale, dalla Chirurgia al Pronto Soccorso, facendo finta di non sapere che solo se ci muoveremo presto e bene forse tra 10 anni potremo trovare facilmente queste figure! Quindi il dibattito dovrà essere meno asfittico, coinvolgere non solo la politica, ma le Società scientifiche, gli amministratori e chiunque abbia competenze, perché il tema vero è rivedere l’organizzazione delle diverse aree del Sistema Sanitario con l’obiettivo di mantenere il miglior livello qualitativo compatibile con le risorse disponibili. Come? Non è certo un compito facile, ma intanto proviamo a sollevare i Medici da compiti delegabili ad altre figure, a partire dagli Infermieri sempre meglio formati e la cui carenza può essere risolta più rapidamente, e liberarli da incombenze burocratico-amministrative che assorbono, anche in Pronto Soccorso, una fetta importante del loro tempo.

E’ quindi il tempo di riflessioni approfondite, ma è soprattutto il tempo delle risposte immediate: la crisi dei Pronto Soccorso non può attendere

Fabrizio Farina, Enrico Ferri, Adolfo Pagnanelli, Aldo Panegrossi, Antonio Filippo Romanelli, Cinzia Sighieri, Francesco Travaglino
Dirigenti di Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso del Lazio

13 marzo 2023
© QS Edizioni - Riproduzione riservata