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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Lettere al Direttore

Dialisi domiciliare. Quando si potrà fare anche in Lombardia?

di Eliana e Giampiero Masini
15 luglio -

Gentile Direttore,
siamo Eliana e Giampiero, residenti a Varese. Mio fratello ed io siamo due pazienti affetti da insufficienza renale cronica in cura presso il centro Dialisi dell’Ospedale di Varese dell’ASST Settelaghi da molto tempo (io 18 e mio fratello 6 anni).

Seppur i benefici di essere trattati in un Centro siano plurimi (l’ottimo servizio offerto, la professionalità degli operatori, la convivialità con gli altri pazienti), desidereremmo ormai da diversi anni poter eseguire la dialisi a domicilio.

Siamo anziani, non abbiamo parenti che vivono con noi e abitiamo da sempre all’interno dello stesso palazzo.

Spostarci sta diventando per noi faticoso e lo è stato ancor di più nel corso della pandemia in cui eravamo costantemente preoccupati di ammalarci.

In Lombardia ad oggi non è prevista la possibilità di eseguire dialisi a domicilio, o meglio, è possibile richiedere l’installazione della macchina per eseguire l’emodialisi ma senza la possibilità di essere supportati da personale esperto al pari di quanto accade nei Centri Dialisi.

Al momento è attiva da quasi due anni in alcune ASST della Regione (compresa la Settelaghi) la possibilità per un determinato numero di pazienti di eseguire l’emodialisi a domicilio con la presenza di un infermiere esperto per tutta la durata del trattamento.

Il progetto era infatti destinato a soli 10 pazienti delle ASST coinvolte in via sperimentale.

Non appena venuti a conoscenza di tale opportunità ci siamo confrontati con il nostro nefrologo, l’allora Primario dell’Ospedale di Varese (dott. Giuseppe Rombolà) il quale però non aveva modo di arruolare nuovi pazienti a fronte del budget messo a disposizione per il progetto.

In quella occasione però ci disse che la Regione stava prospettando, al termine della sperimentazione, di rendere disponibile la terapia a domicilio assistita a tutti i pazienti compatibili con tale modalità.

Invero, abbiamo ascoltato in autunno un intervento dell’Assessore Moratti nel corso del Congresso dell’ANED in cui confermava tale intenzione e che la Regione avrebbe garantito la terapia domiciliare a un numero maggiore di pazienti a breve.

Sono passati diversi mesi e vorremmo che questa possibilità di trattamento, che migliora la qualità della vita dei dializzati lombardi, possa essere da tutti colta in accordo con i propri nefrologi curanti.

Eliana e Giampiero Masini

15 luglio 2022
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