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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Lettere al Direttore

Specializzandi o marines?

di Ornella Mancin
3 novembre -

Gentile Direttore,
nei giorni scorsi l’Associazione Liberi Specializzandi (ALS ) fondata dal dr. Massimo Minerva e che si occupa di fornire informazioni e sostegno ai giovani colleghi in formazione, ha denunciato alla Procura, all’Ispettorato del lavoro, all’Ordine dei Medici oltre che all’Azienda Ospedaliera e all’Assessorato Regionale, le vessazioni subite dagli specializzandi di Neurologia di Perugia e lo ha fatto portando come prova 20 ore di registrazione audio che gli specializzandi sono riusciti a raccogliere oltre che i tabulati delle ore lavorate (più di 330 ore mensili per una media di 12 ore di lavoro al giorno).

L’audio, reperibile in rete, è a dir poco sconvolgente. La direttrice della Scuola apostrofa i giovani specializzandi con epiteti irrepetibili( Co..lioni , pezzi di m…), appellativi come “cretino, demente, tonto, grassone, deficiente ” e frasi minacciose “ Ci sarebbe stato da sparagli “ o “sono uscita per non menargli”.

Da madre di una neo specializzanda, ascoltare le parole urlate da questa “direttrice” è stato per me una esperienza angosciante: “Voi dovete percepire di essere totalmente inadeguati, mediocri”.

Come può un insegnante, un maestro, un tutor esprimersi così con i suoi allievi? Può un direttore, sfruttando la propria posizione di forza, inferire in tale modo con dei giovani colleghi in formazione? Questa più che una scuola di specializzazione ha l’aria di essere una caserma. Ve lo ricordate Full Metal jacket e la scena del sergente che passa in rassegna le truppe urlando “Come ti chiami, sacco di lardo? D'ora in poi tu sarai Palla di lardo”?

Immagino che il primo pensiero sia quello di ritenere questo un episodio limite, dovuto ad una singola pecora nera, una mela marcia, ma sappiamo bene che non è infrequente che gli specializzandi siano sottoposti a vessazioni, umiliazioni e quando va bene a sovraccarichi di lavoro inaccettabili.

Le situazioni che emergono sono probabilmente punte di iceberg che stanno rompendo il ghiaccio anche grazie al lodevole apporto di ASL e del suo fondatore, che qualche tempo fa ha fatto anche venire a galla il caso di Salerno con gli specializzandi costretti a fare le flessioni se arrivavano in ritardo e a pagare la colazione a tutti.

Ma queste sono solo le situazioni più eclatanti. Il dr. Minerva, che conosco da quando ha fondato ASL, mi assicura che invia ogni mese innumerevoli segnalazioni all’Osservatorio Nazionale per la Formazione Specialistica (organo deputato alla salvaguardia e alla tutela della qualità formativa delle Scuole di Specializzazione, al loro accreditamento nonché alla verifica e alle correzioni di eventuali storture ).

Vi sono Università che usano gli specializzandi per sostituire il personale amministrativo, altre in cui gli specializzandi sono costretti ad aiutare gli strutturati nella loro attività libero-professionali, ma il dato più comune è il carico lavorativo in termine di monte ore. In moltissime università gli specializzandi sono costretti a fare un numero di ore esagerato rispetto a quanto stabilito dal loro contratto (38 ore settimanali) arrivando a punte di 320-340 ore mensili e quindi 10-12 ore al di talvolta con soli 3 gg di riposo al mese.

Uno specializzando prende 1652 euro al mese (sottratte le dovute tassazioni)) che significa che facendo le previste 38 ore settimanali prende poco più di 9 euro all’ora, se poi le ore diventano 300 o più al mese significa che viene remunerato meno di 5 euro all’ora.

E’ accettabile che un medico specializzando che ha uno stipendio insufficiente anche solo per coprire i costi del fuori sede ( assegnati ad una sede sono poi spesso costretti a migrare in altre) debbano anche subire le tirannie dei direttori di scuola?

Ma che fine fanno le segnalazioni inviate? Nella maggior parte dei casi cadono nel vuoto e quando proprio vengono valutate perché non possibile fare altrimenti, archiviate come cose di poco conto (il caso di Salerno ne è l’esempio: al termine dell’indagine interna il risultato emerso è che si è trattata di una goliardata da parte del direttore… come se un educatore possa permettersi le goliardate). Del resto la composizione dell’Osservatorio vede una maggioranza di universitari che devono controllare l’operato di altri universitari!

Se non ci sarà un “cambio di passo” come chiede da anni il fondatore di ALS, con una valorizzazione reale del medico in formazione e il rispetto dovuto ad ogni lavoratore, possiamo ritenere di aver fallito nella nostra capacità di trasmettere conoscenza e valori umani e etici.

Deve diventare “tabù” come dice Minerva, trattare gli specializzandi in questo modo. Gli specializzandi sono giovani medici, colleghi che si affidano a colleghi più esperti per imparare a fare i medici, gli specialisti. Il tutor dovrebbe avere a cuore la loro crescita professionale senza dimenticarsi che ha davanti delle persone, uomini e donne, che possono anche portare le loro paure e fragilità, ma che in nessun caso devono essere fatti sentire inadeguati, incapaci.

Personalmente mi stupisce l’ignavia che regna tra quanti potrebbero farsi carico del problema e non lo fanno. Dove è la politica? Dove sono gli Ordini, specie quelli che invocano il decoro della professione facendolo coincidere con il vestito da indossare? Perché non alzano la voce di fronte a queste situazioni di “quasi schiavitù” dei giovani colleghi? E i sindacati che fanno?

Ornella Mancin
Medico di medicina generale

3 novembre 2022
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