Lettere al Direttore
Autista soccorrittore, stop a inutili paletti
di Roberto RomanoGentile Direttore,
la figura dell’autista soccorritore attende da troppi anni di essere normata. Come Accademia Italiana Emergenza Sanitaria, associazione che accoglie tra i suoi iscritti tutte le figure che operano nell’emergenza urgenza, compresi quindi gli autisti soccorritori, non possiamo non vedere con favore il riprendere di un iter che porti alla definizione formale della figura.
Riteniamo che al momento non esistano, in nessun ambito, le sovrapposizioni di ruolo e attribuzioni che taluni, periodicamente e strumentalmente, rispolverano. L’inquadramento dell’autista soccorritore, al contrario, rappresenterebbe una evoluzione positiva nell’organizzazione dell’emergenza urgenza territoriale. Il ruolo di questa figura è sempre più centrale e può consentire al team Sanitario, che può così contare nel contempo di un valido
supporto tecnico, migliorando l’efficacia del soccorso, di concentrarsi completamente sul gestione clinica del paziente.
Non condividiamo le preoccupazioni espresse dalla CIMO riguardo alle presunte sovrapposizioni di ruolo, che potrebbero ipoteticamente crearsi, ma che non vengono poi riscontrate nella realtà operativa quotidiana, così come non comprendiamo la ricerca spasmodica volta a voler definire, magari normare, l’atto medico. Questo, a nostro avviso, rischierebbe di creare una ancora maggiore confusione nel sistema, che si ingesserebbe inutilmente proprio a discapito dei bisogni e della stessa sicurezza degli assistiti.
L’introduzione dell’autista soccorritore non genererebbe invece, a nostro avviso, alcuna confusione di ruoli, stante il fatto che le normative vigenti definiscono già in modo chiaro ruoli responsabilità. A livello internazionale l’integrazione di professionisti sanitari con personale tecnico è una prassi operativa consolidata. Il nostro Paese, con questo riconoscimento, si allineerebbe finalmente a un modello più efficiente e moderno.
Forse, più che a creare ulteriori paletti, che paiono essenzialmente ed inutilmente corporativistici, o a nutrire ingiustificati timori, sarebbe maggiormente utile lavorare sulle competenze delle professionisti che operano in quest’area e sulla loro relativa certificazione, indipendentemente da
profilo professionale.
Di questo, più che di una medicalizzazione territoriale che in questi tempi non solo é inutile ma anche non realizzabile, hanno bisogno i cittadini.
Roberto Romano
Presidente AIES - Accademia Italiana Emergenza Sanitaria