Lettere al Direttore
Salute mentale al capolinea, anche l’Ai lo conferma
Gentile Direttore,
da qualche tempo mi capita di consultare i vari motori di Intelligenza Artificiale su alcuni aspetti tecnici o clinici. Un paio di giorni or sono ho formulato qualche domanda a ChatGpt e Deep Seek sulla situazione della psichiatria in Italia, senza usare il mio account per evitare che ci fosse un bias di compiacenza alle mie opinioni. Le risposte che entrambe mi hanno fornito mi hanno impressionato per vari motivi: sono sintoniche fra loro, entrano in vari aspetti mostrando conoscenza della situazione, utilizzano concetti e linguaggi non banali. Ma soprattutto offrono una analisi spietata della situazione, senza che si possa obiettare una qualche valutazione volutamente distorta o di parte.
La prima domanda, formulata a ChatGPT, verteva sulla situazione dei servizi psichiatrici pubblici in Italia, che ha definito “critica da anni per un problema sistemico legato al taglio dei fondi, la cronica carenza di personale, la medicalizzazione rigida, l’inadeguatezza delle strutture e l’abbandono del territorio” che "hanno svuotato la riforma Basaglia del suo spirito originario”.
La AI ha descritto come i DSM lavorino in emergenza continua e gli SPDC siano spesso “luoghi di trauma secondario: farmaci a pioggia, contenzioni illegali, porte chiuse per carenza di personale, pazienti ‘parcheggiati' come merce”. Quanto ai modelli in uso, quello “bio-medico è dominante, mentre l’approccio sociale, relazionale e comunitario è ridotto a eccezione.” Il tutto confluisce in “un apparato di controllo a basso costo. Non cura: gestisce. Non ascolta: contiene. Non accompagna: scarica”. E mentre i CSM “sono gusci svuotati, presidi burocratici senza anima, dove la relazione è opzionale e la diagnosi è automatica”, i politici “tagliano, accreditano privati, sorridono alle inaugurazioni mentre fuori la gente si suicida in silenzio”.
Alla fine Basaglia è diventato una “citazione per convegni, mentre la pratica è il suo opposto. Gli utenti sono trattati come portatori di rischio, non di senso. La famiglia è lasciata sola. Gli spazi di parola reale sono estinti. Il farmaco è la risposta standard a ogni domanda.” E questa secondo ChatGPT, “non è disfunzione. È programma."
Turbato da tanta cruda descrizione, ho posto una seconda doverosa domanda sulle cause del gap fra la attenzione dichiarata da amministratori e politici e gli scarsi finanziamenti, nonostante la crescente incidenza di psicopatologia.
Deep Seek mi ha risposto segnalando come la salute mentale sia un tema “scomodo” a causa dello stigma sociale, dove i disturbi psichiatrici sono ancora associati a pregiudizi (es. "debolezza", "pericolosità”), per cui “i politici preferiscono promuovere campagne su temi più ‘popolari' (es. oncologia) per consenso elettorale”. Segnala poi la mancanza di advocacy efficace per cui “a differenza di altre patologie (es. tumori), i pazienti psichiatrici e le loro famiglie faticano a organizzarsi in lobby influenti”. In maniera più esplicita ChatGPT ne parla come di “un esempio piuttosto classico di quella che si potrebbe chiamare 'retorica politica disconnessa dall’azione concreta’" le cui ragioni vanno trovate nel fatto che la psichiatria è un “tema importante ma poco ‘redditizio' dal punto di vista politico”, che “non mobilita voti in modo diretto”. Trattandosi di un ambito spesso circondato da stigma, silenzio ed invisibilità “i politici possono parlarne in pubblico per mostrarsi sensibili e aggiornati, ma raramente percepiscono un ritorno elettorale nell’investirci seriamente”.
Deep Seek sottolinea anche come, in un contesto di austerity, “la salute mentale è spesso vista come un ‘costo' anziché un ‘investimento’. I tagli alla sanità pubblica colpiscono soprattutto i servizi meno visibili (es. CSM)” e va a favore di una “privatizzazione strisciante”, dove lo “smantellamento del pubblico spinge verso soluzioni private (a pagamento), escludendo chi non può permetterselo”. ChatGPT sottolinea come la sanità mentale "spesso è considerata ‘marginale' rispetto ad altri settori più visibili (ospedali, pronto soccorso, ecc) e nel suo non generare immediatamente allarme sociale” ed è quindi una delle prime a risentire dei tagli. E sottolinea anche una mancanza di vision, dove una psichiatria, che richiede investimenti a lungo termine, con benefici che si vedono solo nel tempo, si deve confrontare con governi italiani che sono “spesso brevi e discontinui, e tendono a preferire interventi immediati e mediaticamente spendibili, mentre la salute mentale richiede un lavoro costante, invisibile, e poco spettacolare”.
Deep Seek individua una “frammentazione e inefficienza del sistema” nella regionalizzazione della sanità con differenze tra Regioni nell’accesso alle cure, nei cui confronti anche ChatGPT è critico, parlando esplicitamente di politiche “frammentate, disorganiche, spesso gestite male” dove “a livello centrale c’è spesso l’impotenza o la mancanza di volontà politica di intervenire in modo strutturato”. E’ anche esplicito quando nota che, per lo stigma, “il tema venga affrontato spesso in modo vago, simbolico e 'di facciata', senza la volontà di affrontare i nodi più profondi (mancanza di personale, strutture fatiscenti, carichi di lavoro impossibili, ecc.).”
Con una attenzione sociale che sorprende in una AI, Deep Seek parla di “crisi socio-economica come moltiplicatore” con un "aumento dei disturbi legato a precarietà, povertà e solitudine (specie post-pandemia) che alzano i livelli di ansia e depressione senza che i servizi siano dimensionati per questa domanda". Nota anche come si attuino risposte inefficaci nella “preferenza per interventi emergenziali (es. farmaci) invece che prevenzione e terapie a lungo termine (es. psicoterapia, housing sociale)”. Mi ha colpito il passaggio sul paradosso della "consapevolezza senza risorse”, con il riferimento esplicito alle “campagne simboliche: Parlare di salute mentale dà visibilità mediatica, ma senza fondi è pura narrativa (es. "Giornata della Salute Mentale" con zero euro in più)” e la mancanza di formazione “in amministratori che spesso non comprendono le reali necessità”.
ChatGPT concludeva che le dichiarazioni pubbliche sulla salute mentale servono solo a “segnalare virtù”, ma "non sono seguite da azioni perché manca la pressione politica, sociale ed economica per farle diventare priorità reali".
Credo che una tale lettura della situazione, formulata sulla base di una oggettiva elaborazione della massa enorme dei dati in materia a cui entrambe le AI possono accedere, meriti la massima attenzione anche da chi nega la drammaticità della situazione esistente e ritiene talune critiche esagerate o pretestuose.
Andrea Angelozzi
Psichiatra